Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Con l'occasione della presentazione del libro edito da AVVISO PUBBLICO sul gioco d’azzardo, Franco Marchetti, Vicesindaco di San Giuliano, fa il punto sulla situazione nell'ambito comunale.
"Lose for life (perdere sempre ) è il titolo del libro, una ricerca a più voci sui disastri e la dipendenza causata dal gioco d’azzardo.
Un giro di affari che oggi arriva ai 96 miliardi coinvolge tutti gli strati sociali in particolare i più disagiati.
Da dopo il 1992, quando lo stato decise di ampliare e liberalizzare il gioco per fare cassa siamo arrivati ad una situazione fuori controllo con danni sociali enormi.
Rimanendo in toscana a luglio del 2017 sono stimati in oltre 20.000 i giocatori. Tenendo conto che in media per ogni giocatore, sono coinvolti circa 7 persone per un totale di 140.000 persone.
Le persone che hanno chiesto aiuto nei 14 centri distribuiti nella regione sono 1400 , con costi sociali notevoli.
Spesso discutendo di questi aspetti pare che le nostre realtà non siano coinvolte fin tanto che la realtà stessa non viene violentemente sbattuta in faccia.
Allora guardiamo i dati nel nostro comune, prosegue Marchetti.
A San Giuliano ci sono 141 tra AWP e VLT macchinette di ultima generazione.
Nel 2016 le giocate complessive sono state di 10,95 milioni, per una spesa di 5.033380,60 , nei primi mesi del 2017 siamo a 2747022,19 per una spesa procapite sempre nel 2016 di 188,82€ .
Nei primi mesi del 2017 siamo a 102,05 di spesa procapite.
I soldi persi nel gioco nei primi sei mesi del 2017 sono 1620960€ negli apparecchi, giochi numeri 159.337€, ippica 242866€, lotterie 445664€, lotto 151562€, virtuali 30811€.
Il 47% dei giocatori sono indigenti, sono coinvolti anche bambini dagli 8 anni in su, molti dei quali manifestano problemi di vario genere.
Come dicevamo la media è di quasi 200 euro ma appunto come diciamo è una media.
Questo significa che la spesa procapite è molto più alta in chi gioca divenendo una dipendenza vera.
Nel nostro comune in quasi tutti i locali pubblici, circoli compresi, è possibile giocare d’azzardo, creando difficoltà enormi.
Facendo una stima molto empirica, ma che poi andrà approfondita, dei quasi 2 milioni di euro complessivi di aiuti che spendiamo per i sociale, una parte risarcisce le perdite da gioco e permette alla famiglie di avere un minimo di sostentamento.
Non abbiamo elementi e strumenti per controllare, e purtroppo le regole “legali” non permettono controlli più stringenti.
Dati di questa natura sono anche il sintomo di un profondo disagio che una parte rilevante della nostra società vive.
Il gioco viene visto come un investimento, come l’extrema ratio per molte persone, sperando in con un colpo di fortuna per uscire dalla situazione nella quale vivono.
Il gioco d’azzardo cosi come viene svolto oggi è uscito da quell’alveo che era stato fino a prima del 92, gioco di rischio ma ponderato.
I vari governi che si sono succeduti dal 92 ad oggi hanno enormi responsabilità, pensavano che una scorciatoia di questo tipo aumentava le entrate erariali senza porsi il problema delle conseguenze.
Oggi qualcosa si sta muovendo, la legge regionale Toscana prova a porre dei limiti all’espandersi del gioco d’azzardo.
Importante ma non basta, ci vogliono diverse azioni combinate, lo stato centrale dovrebbe rivedere le leggi in modo più restrittivo, dovrebbero essere aumentati gli aiuti alle famiglie che si trovano in difficoltà, aumentando le risorse agli enti locali ed ai servizi socio sanitari, riconoscere le buone pratiche ed incentivare chi decide a togliere le macchinette dai vari locali pubblici.
Ma la cosa che diviene fondamentale è il rapporto coi ragazzi fin dalle scuole, perché per quanto si possa fare, se i ragazzini possono navigare senza controllo alcuno, nemmeno dei genitori, fin dalla piu tenera età diviene poi difficile mantenere livelli certi di legalità.
Cosi come diviene importante - conclude Marchetti - riprendere un confronto con le associazioni del tempo libero per tornare ad essere presenti nei luoghi di aggregazione, reimparando a stare insieme e ridivenire comunità.
Questo è l’impegno al quale ognuno, che a vario titolo opera nella società, è chiamato a dare il suo contributo.. e’ finito il tempo della sola denuncia o dare le colpe agli altri dei disagi propri."