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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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"L'incognita"
di Robinson

2/6/2018 - 19:22

Il nuovo governo giallo verde si è insediato al potere, in un clima di generale scetticismo internazionale e di grande consenso popolare interno, una sorta di luna di miele e  ritrovata coesione tra politica e società civile, che accorcia nel bene e nel male, la distanza tra élite dirigenti e sentimento popolare.
 
Uno stato di grazia dovuto alle grandi attese per le promesse elettorali, la speranza di ristoro per le sofferenze sociali dovute alla persistenza della grande crisi del paese, voglia di tregua e riconciliazione nazionale dopo l’esasperazione del passato.
 
Io naturalmente mi auguro che l’azione del governo sia efficace e produttiva, accorta, prudente feconda di risultati, me lo auguro per appartenenza identitaria e per le sorti del paese… soprattutto per le giovani generazioni.
 
A giudicare dall’ambizione dei programmi e dall’approssimazione dei progetti, senza parlare dell’inevitabile inesperienza sostanziale della nuova classe dirigente, devo concludere che ogni speranza sia riposta nell’entusiasmo e buona volontà dei neofiti, di per se’ non una garanzia di successo, ma indice comunque di buona volontà.
 
Come sia possibile realizzare i grandi progetti annunciati e non scassare le compatibilità finanziarie dello stato, per ora non è dato di sapere e costituisce la grande incognita per la futura governance, ma intanto si possono azzardare e facilmente prevedere le mosse che sono in procinto di garantire e stabilizzare il consenso per il nuovo assetto populista e gli equilibri politici rivoluzionari e potenzialmente destabilizzanti conseguenti…che consentiranno di mantenere la presa ed il favore sulla pubblica opinione.
 
A dispetto delle dichiarazioni solenni di discontinuità e rigore morale e civile, saranno utilizzati i vecchi espedienti con cui il potere è solito puntellare e fondare la sua forza e aggregare il consenso necessario per prosperare. E proliferare.
 
Difficile reperire le ingenti risorse per finanziare l’abolizione della legge Fornero o istituire la flat tax, proibitivo l’impegno per avviare il reddito di cittadinanza, aspro di polemiche il terreno per l’abolizione del job act, basterà prendere tempo e dilazionarne l’introduzione assicurando di preparare le condizioni utili, in modo graduale.
Per fugare il sospetto e le accuse di velleatorietà e mendacia, rinnovando contestualmente la fiducia e il vincolo con gli elettori, basterà introdurre  provvedimenti simbolici e di bandiera, di alto valore ideologico e peculiare dell’identità delle forze che le propongono e sostengono la coalizione del governo del “cambiamento”, poco costose e di facile realizzazione e grande impatto emotivo.
 
Provvedimenti quali l’introduzione della liceità della legittima difesa, l’abolizione dei fondi dedicati all’immigrazione, il rimpatrio dei clandestini, l’inasprimento delle pene, la revisione legislativa con l’introduzione di tutele e garanzie nazionaliste ispirate al “prima gli italiani”, revisione del diritto di aborto, alzare la voce nei consessi internazionali.
 
 Quindi semplificare ed imbarbarire il dibattito politico e proporre slogan e parole d’ordine suggestive, elementari ed esplosive, quanto discriminanti e divisive, per poter individuare nemici immaginari e presunti fattori ostativi all’azione in divenire proposta, che creino comodi alibi a ritardi e insuccessi , e compattino le masse nell’adesione a questo tipo di politiche…
 
Da sempre il potere si consolida intorno ad un nocciolo duro di valori comuni e sensibilità univoche condivise, grazie alla creazione di capri espiatori, categorie demonizzate e fattispecie facilmente censurabili, perché vulnerabili e avvertite estranee, avulse, ostili, misteriose, capaci di aggregare contrapposizioni e reazioni, timori e solidarietà repulsive, alleanze ideali, compattare il disagio difficilmente eliminabile, con parole d’ordine e scorciatoie irrazionali e assurde, ma in grado di dividere e semplificare il quadro complessivo, specie se problematico, creando agoni ed arene artificiali che impongono  schieramenti e scelte di campo.
  
E allora il via al clandestino stupratore, al magrebino spacciatore, al mussulmano attentatore, al pakistano maschilista e poligamo, ai matrimoni per procura di spose bambine, ma anche  all’immigrato indegno fruitore di servizi, case popolari e reddito, razziatori di lavoro, accusati incoerentemente quando integrati di lavorare troppo, se disperati e senza dimora, di essere inclini all’ozio, alla promiscuità e a profittare delle opportunità offerte dal welfare nostrano, alimentato con sacrificio dai connazionali, trascurati e discriminati dallo stato ingrato e discriminatore  al contrario.
 
Innescando una corsa al rialzo controproducente, alzando ogni volta l’asticella della posta in gioco, in una gara assurda e pericolosissima, verranno poi accusati gli ebrei, le minoranze linguistiche,  gli eccentrici, gli omosessuali responsabili per il calo demografico e la minor propensione alla natalità, (in un paradosso assurdo di assoluta inconsistenza)  gli avversari come traditori, i tiepidi come ignavi, gli indifferenti come pusillanimi…
 
Tutte cose già viste in un triste copione del passato, di cui non ci sarebbe bisogno di un sequel, in un paese indisciplinato e caotico, in attesa perenne di uomini della provvidenza che soddisfino imperativi e motti  d’ordine legati all’esigenza di normalizzare gli altri e da imporre con rigore e severità, disciplina, obbedienza e adesione a tutti meno che a noi, non disposti a tollerarli per patirne le imposizioni, con l’affermazione ambigua e disonesta di una doppia morale, e di una coscienza bipolare, dimostrata plasticamente nelle due anime della compagine giallo verde…

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