Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Alcuni mesi fa, durante una assemblea dell'associazione La Voce del Serchio, fu proposta l'idea, da parte di alcuni soci cicloamatori, di fare qualcosa per la pista ciclabile Puccini, cercando di sollevarla dalle condizioni di oblio e degrado in cui versa attualmente, dopo esser stata molto decantata e utilizzata per varie inaugurazioni in tempi propizi.
L'origine del progetto non è molto chiara, ma si può far risalire, nella veste completa, al 2008, nell'ambito dei festeggiamenti dei 150 anni dalla nascita di Puccini, anche se alcuni tratti erano stati inaugurati precedentemente.
Il desiderio di riportarla all'attenzione non deriva soltanto dal desiderio di tutti i possibili fruitori, ma da un progetto generale per il turismo che diverse associazioni del territorio, e non solo, stanno cercando di realizzare.
Il cuore del progetto è rappresentato dalle "Fortezze di confine", che riunisce il Castello di Nozzano, la Rocca di Ripafratta con le sue torri di avvistamento Niccolai e Centìno, la Torre dell'Aquila (detta “Torre segata”), la torre del Castello di Rosaiolo, i castelli di Castiglione, Cotone, Castel Passerino (oggi ruderi), la Torre di Vecchiano e quella del borgo di Ripafratta , Santa Maria in Castello (oggi santuario, già Castello di Vecchiano).
Una ciclovia da Pisa a Lucca con il percorso della Puccini sarebbe enormemente funzionale per realizzare non solo l'obiettivo alla base del progetto iniziale, cioè di far conoscere la terra e i luoghi della vita del Maestro, ma anche di offrire un notevole supporto al turismo per le fortezze di confine.
Se ne parlò con Gabriele Del Guerra di Italia Nostra lo scorso anno, nell'ottica appunto di costruire un processo che quest'anno ha preso forma con il convegno del 23 marzo a Pisa.
In occasione della Festa della Rocca, svoltasi una settimana fa, ci è sembrato perciò molto utile promuovere un'iniziativa che portasse di nuovo alla ribalta la pista ciclabile Puccini, le sue vicende e la situazione attuale.
E così abbiamo chiesto alla FIAB, sempre sensibile e in prima linea per difendere e sostenere la mobilità in bicicletta e l'ambiente, di organizzare una biciclettata da Pisa a Ripafratta, con visite del Castello di Nozzano e la Rocca di Ripafratta, includendo nel percorso un tratto della ciclovia Puccini.
L'iniziativa, organizzata da Carlo Carminati e Rosanna Betti, ha suscitato molto interesse, ed ha centrato l'obiettivo di riparlare della pista ciclabile, ad iniziare dalle sue vicende.
Spulciando su Internet, abbiamo trovato un articolo sul sito MovimentoLento, dove si annunciava per il 4 settembre 2011 l'inaugurazione in pompa magna, presenti Regione, Provincie, Comuni e l'Ente Parco,dell'itinerario tra Lucca e Massaciuccoli,
Un itinerario che partiva da Ponte San Pietro, proseguendo sulla riva sinistra del Serchio fino a Ripafratta, attraversando il Serchio per Filettole, passando davanti alla ex cava di via dei Salcetti, prendendo poi la strada della Costanza. Si passava davanti all'ex ristorante Menotti, ponte su Fossa Nuova e infine Massaciuccoli.
Non era ancora il percorso definitivo, in quanto mancava ancora il tratto da Pontasserchio a Nodica.
Ma insomma, la pista sembrava esserci e funzionare.
Peccato che il 24 aprile 2012 leggiamo su un articolo del Tirreno che la pista inaugurata l'anno prima rischiava di rimanere incompiuta, malgrado i 3 milioni già stanziati.
Infatti il tratto dall'ex ristorante Menotti a Torre del Lago, in parte sui terreni appartenenti all'Asbuc di Vecchiano, rimane bloccato da una catena, in quanto i proprietari, leggiamo, affermano che per statuto l'associazione deve valorizzare i beni, assicurandone accesso e fruizione nell'interesse collettivo. Per cosa?.
Tutti gli Enti si sono dati da fare, ma il no è rimasto. Sembra incredibile, vero?
Commento di Baccelli : " Il paradosso è come gli interessi, pur legittimi, di una parte minoritaria possano bloccare l'interesse collettivo".
Ma continuiamo.
Il 28 settembre 2013 viene inaugurato il tratto dalla Casa di Puccini al porto fluviale, questa volta con finanziamenti legati ai Mondiali di ciclismo. E la pista sembra allungarsi.
Arriviamo al 28 settembre 2015, due anni esatti. Mario Neri del Tirreno ispeziona la pista e titola così il suo articolo
"Il "cicloscempio", così l’incuria si divora la pista
L’itinerario Puccini è costato 1,3 milioni. Mai finito, ora è quasi inutilizzabile. Si doveva andare da Lucca a Pisa in bicicletta attraverso i luoghi legati al musicista. Viaggio choc tra erba, fango, asfalto distrutto e rifiuti a soli 4 anni dall'inaugurazione"
Con lui ci sono i soci della FIAB, che gli mostrano il degrado, la vegetazione non falciata, il fango, i ciottoli, le buche.
Un investimento di 1,3 milioni andato in fumo, in particolare a causa dell'asfalto-natura, biodegradabile e quindi destinato a durare poco. Ma non c'erano i soldi, dicono, per fare di meglio.
"In realtà qualcosa è stato fatto. Il tratto tra Pappiana a Pontasserchio è stato appena rifatto. Ma di nuovo con asfalto-natura", conclude Neri. Almeno San Giuliano si è interessato.
Ad accompagnare Neri nella sua visita c'era Giacomo Lucente, appassionato e competente socio FIAB.
A lui ho chiesto di valutare la situazione attuale, almeno nella parte tra Ripafratta e Pontasserchio.
Questa la sua diagnosi:
"Stasera tornando da Lucca a Pisa in bici ho rifatto con calma la ciclopista Puccini, ed ho visto che in effetti il tratto dal Molino Rossi a Patrignone non è così disastroso, e potrebbe esser recuperato, intervenendo prima possibile, semplicemente posando un nuovo strato di pavimentazione, possibilmente di normale asfalto, previa accurata spazzolatura meccanica di quella esistente, o meglio leggera scarificatura.
Bisognerebbe anche piantare un filare di alberi sul lato della pista opposto all’argine. Otterremmo un’infrastruttura appetibile per il cicloturismo e la mobilità urbana, oltre che molto utile per i frontisti, che già la utilizzano per l’accesso ai loro campi.
Da Patrignone alle Porte Vinciane di Rigoli sarebbe bene invece intervenire più radicalmente, rifacendo il sottofondo e posando lateralmente i cordoli annegati per mezzo metro nel terreno normalmente utilizzati per le ciclopiste in ambito fluviale che impediscono alla vegetazione di aggredire lateralmente il manufatto.
Dalle Porte Vinciane a Pontasserchio la situazione è discreta, la posa di nuova pavimentazione può essere differita.
Abbiamo da lavorare!"
Ecco, faccio mia la sua affermazione: abbiamo da lavorare!
Per quel poco o tanto che le associazioni possono fare, si è creato un movimento con Salviamo la Rocca, la Pro Loco di San Giuliano, la Voce del Serchio e tutte le altre per dare nuova linfa alle opportunità turistiche del territorio. Le Amministrazioni comunali e regionale hanno mostrato un grande interesse a questo modello di sviluppo, come è stato ribadito dai vari rappresentanti dal palco della Festa della Rocca, e su questo contiamo!
Tra le foto, le prime due sono di oggi, le altre del 2015 tratte dall'articolo di Neri.