Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Un ragazzo assennato, con rigidi principi, molto sensibile. Qualità che, però, non gli lasciavano dimenticare la vita neppure per un istante.
Anche quella mattina mentre si specchiava, per capire quale abbigliamento avrebbe dovuto scegliere per un giorno così importante, era intento a meditare sul susseguirsi degli incontri, degli abbandoni, degli amori, dei dolori e sulla realtà dell’incerto equilibrio che caratterizza le relazioni umane.
Con quelle riflessioni era interessato a dare una motivazione all’esistenza umana perché in essa si aspettava ci fosse nascosto il segreto della felicità.
Allo scopo dedicava il suo tempo libero alla ricerca di fonti d’ispirazione per i suoi ragionamenti, i libri. Un luogo in cui trovava sicurezza e dove gli sembrava di poter raggiungere la sua meta. Leggeva con voracità, era come allontanarsi dalla realtà, come trovare un’oasi di pace, come se tutto iniziasse in quell’attimo. Si sentiva stretto in quell’abbraccio che ancora nessuna donna gli aveva dato.
Tutto questo se lo portava dentro, ben nascosto. A nessuno aveva confidato la sua intimità, ma ad un occhio attento non poteva sfuggire la sua tristezza.
Il suo cuore era tormentato sia per il forte senso della morale che per la spaventosa ferita aperta dalla separazione dei genitori. Forse era stato quello il suo problema: una adolescenza interrotta e ora la mancanza di un amore, o meglio di quegli stimolanti turbamenti che ti introducono nell’avventura dell’esistenza. Lui voleva partire dalla emozioni e dunque le aspettava, ma non le cercava. Aveva paura di essere ferito e poi lasciato morire, ma in amore ci vuole coraggio.
Intanto aveva studiato. Stamani a soli ventiquattro anni si sarebbe laureato e almeno per quel momento avrebbe voluto allontanare i suoi pensieri per far posto alla gioia di quel meritato traguardo.
Uscì con l’approvazione della nonna che gli aveva detto di essere perfetto. Nel suo borsello Calvin Klein aveva messo la tesi e una bottiglietta di acqua frizzante. Era preparatissimo e la sua emozione sarebbe stato stupire la commissione, come del resto successe.
Nel corridoio, che portava all’aula magna, fu circondato da amici e parenti. C’erano tutti, anche una cugina che non vedeva da anni. Con lei una ragazza che, dopo l’abbraccio della cugina, si presentò dicendo che fra poco si sarebbe laureata e quindi era interessata a vedere come si sarebbe svolto l’esame finale. Gli dette la mano e strinse la sua con forza, quasi a trasmettergli energia per quel delicato lavoro e poi un abbraccio di conforto.
In quel preciso istante avvertì il naturale aroma e la morbidezza della sua pelle e gli parve di entrare in un altro mondo. Come fosse stato strappato dalla sua soggettività per andare alla deriva verso quella ragazza. Le avrebbe voluto dire spudoratamente ti amo per fissare nel tempo un punto irrevocabile di eternità.
Quella mattina la vita gli aveva riservato una sorpresa. Inaspettatamente si era allontanata la solitudine. Sentì che non avrebbe voluto perdere quell’emozione, sicuramente data dall’amore e sentì che la paura, questa volta, non gli avrebbe fatto paura.
Michele Baglini