Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Quando ad aprile se ne è andato Giancarlo Peluso, i giornali lo definirono “Il padre del vernacolo pisano”.
Di sicuro, Peluso ha scrittouna pagina importante di storia pisana, iniziata subito dopo la guerra e arrivata fino ai giorni nostri. Attore, autore e grande poeta vernacolare, ma soprattutto anima e cuore della “Brigata dei Dottori”, la storica compagnia teatrale amatoriale nata nei lontani anni Venti e da lui ricomposta nel 1948, quando Pisa ricominciava a risollevare la sua testa.
Fu il grande Peluso a trasformare quel sodalizio in quella allegra “Brigata” arrivata fino ai nostri giorni, e che tante risate con le sue celebri parodie ha regalato al grande pubblico, strappando applausi ovunque. Peluso fu anche autore di struggenti poesie, dedicate alla Città e a Marina. Per questo, proprio a Marina, e per iniziativa del Circolo il Fortino, i suoi amici ed estimatori organizzano venerdi 27 un piccolo evento celebrativo: “Il vernacolo della Sora Cesira”, un racconto – spettacolo, con la recitazione di Valdo Mori, amico di Peluso e attore della Brigata dei Dottori, e Daniela Bertini, attrice di prosa nazionale e vernacolare. Al termine della parte “ufficiale” dello spettacolo, gli estimatori del vernacolo e di Giancarlo Peluso interverranno con loro letture e rievocazioni.
Lo spettacolo inizia alle 22, sarà preceduto alle 19 dalla presentazione del libro prodotto da “Seconda Cronaca” “La città delle storie nascoste”, e, alle 20, da una cena di pesce (18 euro, 2 per lo spettacolo): Per la cena è necessario prenotare al 335 7300056. E' richiesta la tessera ARCI.