Leggo dell'approvazione da parte della Giunta Regionale del bilancio di previsione del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli per il 2018 e del fatto che quindi d'ora in avanti  l'Ente può ripartire con l'ordinaria amministrazione dopo la fase straordinaria caratterizzata dal lavoro negli anni scorsi del commissario ad acta e sento il bisogno di effettuare le seguenti considerazioni:

1) Sono trascorsi tre anni da quando il commissario ha ultimato e consegnato i suoi lavori e quindi, presumibilmente ,si sarebbe potuto fare molto prima a rimettere il Parco nelle condizioni di poter riprendere il proprio percorso in autonomia amministrativa;

2)L'insediamento ed il lavoro del commissario ad acta da me richiesto che si è protratto per oltre due anni dal 2013 al 2015 con il compito di ricostruire la gestione finanziaria del Parco antecedente al 2012 non sono stati episodi asettici e burocratici ma aspetti salienti di una strategia complessa ed eccezionale che il sottoscritto in qualità di Presidente (dal 2012 al 2016) ed il Dott. Andrea Gennai in qualità di Direttore da me nominato a fine 2012 i, in sostituzione dell'Ing. Sergio Paglialunga, abbiamo attuato ,di concerto  con l'allora Assessore Regionale all'Ambiente Annarita Bramerini e che ci ha permesso di salvare l'Ente dal dissesto ,di risanarlo sotto tutti i punti di vista (vedi le ombre conseguenti ai recenti rinvii a giudizio di ex dipendenti) e di rilanciarlo a tutto tondo come un protagonista del governo del territorio.

3) Nell'attuale Bilancio di previsione 2018, al di là degli aspetti amministrati e contabili non mi sembra di cogliere quel respiro e quella visione strategica necessari  nella fase attuale a maggior ragione potendo riprendere ad investire risorse più che mai necessarie perché nei vari ambiti territoriali il Parco possa attuare interventi previsti da tempo ma non realizzati per impedimenti sopra richiamati;

4) Il protagonismo del Consigliere regionale Stefano Baccelli su questi temi mi sembra vada un po al di là del suo ruolo di Presidente di Commissione del Consiglio Regionale rischiando di fargli svolgere troppe parti in commedia ricoprendo oltre ai suoi gli spazi da Assessore all'Ambiente  e di Presidente del Parco stesso .

E' probabile che faccia ciò anche per il fatto di essere stato fra i protagonisti renziani, nel 2016, a spingere per impedire,in modo inusitato, un secondo mandato di Presidente al sottoscritto ed oggi quindi si sente di dover fare da tutore all'attuale governance a dire il vero abbastanza evanescente.

Nel far questo però, sia per poca conoscenza che per un pizzico di saccenza , rischia da un lato di fornire ricostruzioni minimalistiche se non caricaturali del pasato e dall'altro di caricare di eccessiva enfasi e retorica il presente.