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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Ettore Bucci -SI-
Solidarietà: oggi pietra di scandalo, ma necessaria direttrice del domani.

25/8/2018 - 11:01


Solidarietà: oggi pietra di scandalo, ma necessaria direttrice del domani.

Mercoledì 22 agosto i presidenti della Pubblica Assistenza Pisana, della Croce Rossa e della Misericordia hanno reso pubblica una lettera aperta alla cittadinanza e alle istituzioni. È una presa di posizione molto forte sulle difficoltà crescenti che riscontrano gli operatori delle tre organizzazioni.

Si tratta di disagi che uniscono tali operatori a tante lavoratrici e lavoratori di servizi socio-assistenziali, a volontari di associazioni, all'ampio mondo della cooperazione del nostro territorio. Condivido la preoccupazione per il crescente clima di razzismo nella nostra società: episodi di violenza verbale, fisica, psicologica, anche in momenti in cui queste persone svolgono attività di servizio alle comunità. Episodi talvolta sottovalutati dal circuito mediatico e da pezzi di istituzioni, che tuttavia segnano il nostro tempo. Condivido la richiesta di rispetto per l'opera di tanti. Lo condivido nella consapevolezza delle ragioni centrali di tale fossato che si crea con pezzi di cittadinanza: il de-finanziamento delle politiche di sicurezza sociale, che ha ampliato il senso di abbandono di famiglie e quartieri. I razzismi e i piccoli fascismi d'ogni giorno non nascono più solo da singoli esaltati nostalgici, ma da chi si nutre di rabbia ed è sistematico oggetto di abbandono.

Nella lettera aperta si parla giustamente di prossimità: parola cardine con cui il volontariato pratica la sua generosa messa a disposizione. Prossimità verso le ferite sociali, prossimità verso i problemi quotidiani: quella prossimità che una certa sinistra politica ha dimenticato, o piegandosi nelle sue microscopiche miserie identitarie o cedendo alla narrazione turbo-liberista del “lasciamo (a costo zero) fare al privato (sociale, ma anche no)”. Aggiungo che gli anni della crisi hanno contribuito a desertificare i corpi intermedi, gli organismi di relazione sociale che rendevano credibili e praticate le più nobili parole della convivenza civile: uguaglianza, solidarietà, accoglienza, inclusione.

Dirlo e praticarlo, oggi, significa essere oggetto di attacco, materiale o via web: la cultura del rancore globale ha preso piede, grazie ai tappeti rossi offerti dal minnitismo o dalle ruspe democratiche di certi amministratori della nostra Regione. Giustamente nella lettera aperta si fa cenno all'ostilità verbale, a quel clima di violenza che i social media amplificano. Un'amplificazione legittimata oggi da pezzi delle istituzioni: deputati che attaccano quei sacerdoti pisani disponibili ad accogliere qualsiasi “pietra di scarto” messa ai margini nella nostra società, sindaci che bandiscono la fine dello SPRAR. Trasformare una cultura, offrire una contro-egemonia della solidarietà, significa intestarsi una battaglia quotidiana, difficile, di lungo periodo. Una battaglia di cui possono essere protagoniste le nuove generazioni, le scuole, i movimenti, il volontariato, i servitori dello Stato, gli stessi agenti di pubblica sicurezza.

 

Bisogna ripartire proprio da quello Stato che ha visto sempre più limitare il proprio ruolo di agende di coesione, per colpa di un pensiero unico condiviso negli anni tra destra, governi tecnici e centrosinistra. Uno Stato garante della coesione comunitaria, capace di incardinare i valori dell'Europa democratica e solidale nella quotidianità dei territori. Uno Stato, a sua volta, ferito. Con la favola della sussidiarietà, ad esempio, si è realizzata la privatizzazione fattiva di interi segmenti di politiche socio-assistenziali e della salute: credo sia necessario dichiarare chiusa la stagione di tali favole, tornando ad esprimere un nuovo bisogno di valori e di centralità del Pubblico. Auspico, in generale, che una pubblica mobilitazione di movimenti sociali, non solo nei momenti doverosi delle emergenze cui ci sta abituando il salvinismo di governo ma anche nelle complesse difficoltà quotidiane.

A Pisa esiste un terreno importante di relazioni, di esperienze di radicalità e d'innovazione praticato da mondi di cultura diversa (gli operatori culturali, le esperienze di autogestione e mutualismo, la cooperazione sociale): rendiamo sostanziale l'alternativa, non più solo con i presidi estemporanei per circostanziate battaglie, ma con momenti generali, a partire dai quartieri e dalle case del popolo, a partire dalla materialità della vita.

C'è bisogno di un'alternativa all'intolleranza legalizzata, c'è bisogno di partire da quella solidarietà che oggi è pietra di scandalo ma è direttrice necessaria del futuro delle nostre comunità. Ringraziamo tutte e tutti coloro che, nel silenzio, nel volontariato, nel lavoro quotidiano, si fanno operatori concreti di solidarietà.
Ettore Bucci


-Sinistra Italiana
Federazione della Provincia di Pisa





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