Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Caro Sandro, caro Maestro, caro Amico, ci sono ricascato un'altra volta in questo tuo turbine di tasti, note, aneddoti, intrighio di musica, tanto che la notte mi sono prillato e riprillato fino all’alba.
I crauti di Svevi, la birra a boccali, i salsicciotti piccanti?
No, no, sono corazzato di stomaco, ma ho il cuore e l’animo un poco troppo sensibili. Erano le tue “ditate” (scusa ma son di Migliarino) che mi tartassavano e punzecchiavano il corpo, ma non era dolore che provocavano, era il suono della Tua musica, erano le note che uscivano dalla mia pelle come se fosse la tua tastiera e sapevo bene che dopo un brevissimo attimo di soffice melodia sarebbe arrivata la violenza della ciaccona e mi preparavo alla tua botta di testa all’indietro che ti sgarruffava tutto, alla tua facoltà incredibile di guardare in alto, come in estasi, lasciando al cuore e alle mani il compito di portare avanti la romanza e ridiventavo tastiera!
Non so se hai visto che cosa faceva la giovane bionda, maglione rosa, che era in prima fila, forse quando suoni non c’è cosa che ti distragga, ebbene, lei batteva le sue dita e le mani sulle ginocchia, con lo stesso tuo ritmo sulla tastiera, e solo la notte ho capito il perchè!
Ma qualcosa è mancato: più tempo alla Tua Musa, la più bella “cosa” che ti sia capitata!
Grazie dolce Debra, grazie di onorarci della tua presenza e delle tue melodie.
E c’è qualcuno che dice: “di venerdì porta male!”
A chi non viene senza dubbio!
Ciao Maestro, grazie!
e un sentito grazie allo staff di SVEVI che, come dice Sandro:
BUON APPETITO e BUONA MUSICA