Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Il 31 ottobre si svolgeranno le elezioni per individuare il presidente della Provincia di Pisa.
A tale appuntamento potranno prendere parte i soli consiglieri comunali, che potranno eleggere il nuovo presidente o la nuova presidente tra i sindaci il cui mandato non sia in scadenza nei prossimi 18 mesi. A regolare tale istituzione locale, ormai da diversi anni, è la c.d. Legge Delrio.
Trattandosi di un'elezione di secondo livello, siamo consapevoli che non sia la prima questione politica trattata dall'attualità. Specie in un territorio come in nostro, ove la vera emergenza è, ad esempio, la certezza di risorse per la ricostruzione della Valgraziosa dopo il tremendo incendio.
Siamo tuttavia consapevoli che tale appuntamento possa essere un momento per discutere di democrazia, rappresentanza dei cittadini, autonomie locali. L'esecutivo provinciale di Sinistra Italiana di Pisa ha preparato una lettera aperta che rivolgiamo ai consiglieri e alle consigliere comunali, ai sindaci e alle forze politiche della sinistra e delle liste di cittadinanza che si riconoscono in valori progressivi, di alternativa al sistema economico esistente. Confidiamo possa essere uno strumento, pur nel limite dell'appuntamento, per esprimere elementi di proposta politica. Alle province restano in capo numerose ed importanti competenze: infrastrutture di viabilità, edilizia scolastica. Possono contribuire alle politiche culturali, possono prender parte o attivare progetti di co-finanziamento. Non proprio poca cosa.
A nostro avviso, tale occasione può essere un passo pubblico verso il ritorno alla diretta elettività degli organismi politici provinciali, elemento peraltro proposto di recente dal sindaco di Camaiore: su tale possibilità interpelliamo dunque forze politiche ed amministratori. Cogliamo altresì l'occasione per dire con chiarezza che determinati servizi pubblici intercomunali non possono essere più soggetti a formule di gestione forzosamente associate o ad ATO sempre più grandi e sempre meno note all'opinione pubblica - come nel caso dei rifiuti e dei servizi idrici - ma la loro efficacia può essere connessa al controllo di autorità d'ambito che siano, di fatto, le Province.
Sollecitiamo pertanto una discussione relativa agli strumenti con cui si assicurano servizi efficaci, ed inevitabilmente non di livello comunale, ai nostri concittadini.