Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Al Punto Einaudi di Pisa si presenta il prestigioso millennio che raccoglie tutti i sonetti del Belli
Venerdì 12 ottobre alle 18.00 presso il Punto Einaudi di Pisa (Piazza San Frediano, 10) Luca D’Onghia della Scuola Normale Superiore presenta I Sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli raccolti nella prestigiosa edizione de I Millenni Einaudi. Introduce Francesco Padovano e sarà presente il direttore dei Grandi Classici Einaudi, Mauro Bersani.
L'opera in quattro volumi a cura di Pietro Gibellini, Lucio Felici e Edoardo Ripari è considerata l'«opera mondo» più affascinante della letteratura italiana dopo la Divina Commedia. Nella sua interezza e con un'appassionata cura critico-filologica che ne svela i pregi più riposti, i giochi più divertenti, la visione della vita più amara e senza speranza.
Belli tenne sempre nascosti i suoi Sonetti, che mostrò e recitò solo ad amici fidati. Dei 23 pubblicati durante la sua vita, solo uno uscì con il suo consenso: un omaggio in versi all'attrice Amalia Bettini che apparve nel 1835 su una rivista teatrale milanese.
Meditò tuttavia a lungo di pubblicarli, a partire dal 1831, quando cominciò a sgorgare fluente la sua vena romanesca, che produrrà oltre duemila sonetti prima di arrestarsi nel turbine politico e militare che sconvolse Roma nel 1848-49. Coabitarono in lui la tentazione di bruciarli e la volontà di predisporli per una stampa futura, magari postuma. Nelle sue carte testamentarie ordinò di distruggerli ma affidò in mani sicure i loro autografi, corredati da preziose note per lettori non romani, e disconobbe le copie apocrife o deformate che circolavano sotto il suo nome, in manoscritti o in opuscoli stampati alla macchia. La prima vera edizione delle Poesie inedite belliane, che uscì nel 1865-66, due anni dopo la morte del poeta.
Ora, in questa nuova edizione critica, i 2279 sonetti di sicura paternità belliana sono riccamente annotati e commentati. La lezione è fedele agli autografi anche nella grafia, e l'ordine dei testi ripristina la sequenza cronologica, più o meno alterata da tutte le edizioni precedenti. L'apparato filologico che la completa comprende la lista delle correzioni d'autore, i sonetti incompiuti e le poesie romanesche in altro metro.