Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Avevo messo la foto del “ponte dei sospiri” meglio detto “dei moccoli”, comunque sospirato ponte, perché nessuno prima ne aveva parlato o menzionato la possibile costruzione.
Quando, come e da chi, sono ora le risposte che ci aspettiamo.
La conoscenza della ultimata, bellissima opera, che ha come prosieguo l’altra a metà del muraglione, su quella pseudo-pista ciclabile che almeno ora fino all’ex capanna dei pescatori c’è, è stata possibile in seguito alla visita della Casa del Serchio che amici elbani, di Marina di campo, avevano chiesto di fare ai luoghi storici dove aveva operato il compaesano Teseo Tesei. Erano già stati qui l’anno scorso, come pubblicato a suo tempo su questo giornale, ma l’interesse per questi luoghi è stato così forte da farli ritornare con un amico in più.
Il motivo però era un altro, era il rispetto per l’eroe, l’affetto per il compaesano, l’amore per la patria, il dovere e l’onore del soldato, la memoria da conservare e così son venuti a rendere omaggio alla “Casa del Serchio”, dove nacque “lo Spirito del Serchio” che animò quei giovani di ottant’anni fa, e lo han fatto con una semplice corona con su scritto: “Marina di Campo agli eroi subacquei”.
Senza preghiere, senza saluti, senza pubblico, con solo una grande gioia di conoscere e vivere un momento di “storia”.
Se ne sono andati con la promessa di ritornare presto in molti di più, compresi anche alcuni loro amministratori comunali, affinché sia data una ripulita alle erbacce annuali cresciute in terra e a quelle perenni dei pregiudizi negli animi, insieme ad una sistemazione decorosa di un bene unico in Italia.
Ho raccontato loro cosa ho letto in un libro sulla X MAS, non quello delle imprese navali, ma quello della vita di una incredibile ragazza sarda, Pasca Piredda, che divenne l’unica donna della Decima Flottiglia Mas con il grado di S.T di vascello, una cosa che ha dell’incredibile e che Lei, devota fascista dell’epoca, non trovando più riscontro alla sua fede nella burocrazia del regime, come tutti i componenti delle missioni di guerra scrive nel suo libro:
…a chi ci accusa di essere antifascisti rispondiamo: non eravamo né anti né pro, eravamo impegnati nel proseguire una guerra che avevamo incominciata e che sapevamo già perduta: eravamo “POCA PRORA PER L’INSIDIA VASTA”