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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Pino Vincenzo
La sconfitta del 4 Marzo sta anche nella montagna di falsi e...

30/10/2018 - 8:17


La sconfitta del 4 Marzo sta anche nella montagna di falsi e di diffamazioni che sono state veicolate per anni contro il Presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi.
Si fa presto ad essere soddisfatti dall'archiviazione dell'accusa a Tiziano Renzi sull'affaire Consip.
Partiranno querele e denunce sulle diffamazioni perpetrate attraverso il circuito di falsificazioni messe su da Scafarto e propinate per la diffusione al grande giornalista di inchiesta Matteo Lillo e dei suo sodali Gomez, Travaglio e Padellaro.
Falsificazioni si ricordi bene costruite nella fase istruttoria secretata per cui gli accusati nei giornali non potevano neanche adire alla conoscenza dei fatti imputati.
Diversi mesi è durato questo inferno, rilanciato in interrogazioni parlamentari, in un delirio di condivisioni nei social, nella costruzione di un linguaggio e di un vocabolario fatto da "gigli neri".
E tutto per colpire il legittimo Presidente del Consiglio ed altrettanto legittimo segretario del Pd.
Ricordiamo gli attacchi oltre che dei cinque stelle , quelle di MdP e di Gotor in particolare, tese a rilanciare quest'idea di un segretario di Partito implicato in affari attraverso questa "torbida" figura del padre.
Il tutto ha poi facilitato il resto, le infamie sulla Lamborghini, la cugina dei sacchetti, l'aereo personale, il cognato che rubava all'Unicef.
Tutto l'armamentario della maldicenza infamante che noi militanti leali del Pd abbiamo subito in una campagna elettorale che si è messa in salita perchè costellata da quest'atmosfera allucinante.
Ora che tutte queste miserie crollano è opportuno riflettere sul fatto che anche parti del Pd hanno contribuito a tutto questo.Con ammiccamenti e talvolta con esplicite dichiarazioni penso al Cuperlo del passo indietro a proposito di Lotti.
Come al solito non avevate capito niente. La cultura garantista non entrerà mai nei vostri cervelli bacati ed avete assecondato un fiume che minacciava di travolgere anche il Pd e non solo il suo segretario. Siamo stati prevalentemente noi, i renziani, a ribattere nei limiti delle nostre possibilità., a questa indegna e colossale campagna mediatica.
Ed ora dobbiamo fare l'operazione successiva, prenderci il merito di questa epica resistenza durata per due anni e per questa via, attaccare cinque stelle, LeU ed anche gli ipocriti del Pd che mai hanno espresso solidarietà al segretario.
Spero ancora che l'attuale segretario che fu vice di Renzi in quel periodo, lo faccia ora. Sarebbe un fatto politico che restituirebbe dignità ed orgoglio, non tanto a Renzi, ma al popolo del Pd.
Questo sarebbe il migliore richiamo all'unità non quella generica ma quella fattuale produttiva del qui ed ora. Grazie ancora Matteo Renzi per la tua pazienza, la tua compostezza ed il tuo senso dello stato e delle istituzioni. Tu di fronte agli attacchi piu' infamanti della stampa non hai chiesto censure ma ti sei posto il problema se quelle cose che riguardavano tuo padre, fossero vere.
Ed ora? Avanti garantisti e resistenti, gran parte dei castelli di menzogne di questi ultimi anni stanno cadendo miseramente e questo è il nostro momento come dimostra anche il successo della Leopolda.
Parliamone, facciamoci sentire nei social, raccontiamo di questo tentativo di attentato alle istituzioni che ha colpito non solo Renzi ma tutti noi e la democrazia del nostro paese.

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1/11/2018 - 10:20

AUTORE:
Furia

Scusate ma vi sembra che qualcosa in meglio sia cambiato o stia cambiando?! No perché allora vuol dire che ho davvero il prosciutto sugli occhi e i tappi nelle orecchie!!!

30/10/2018 - 23:46

AUTORE:
Maria Amadesi

Qualcuno storcerà il naso, ma a volte bisogna capirle le cose, bisogna dirle, la demagogia, la retorica, l'ambiguità che ha segnato la storia del PD, dal 4 marzo in poi, ha deluso profondamente, ha allontanato tanti iscritti, e tantissimi simpatizzanti, e non mi interessa se qualcuno deciderà di togliermi l'amicizia, quando qualcosa non va, io lo dico.
La prima vergognosa mossa della direzione del PD l'indomani della sconfitta fu quella di impedire a Renzi di parlare.
Quando in ogni luogo conosciuto, chi perde, ha l'onere di presentarsi ai propri elettori, anche quando si perde, non solo quando si vince. Martina prende la parola e relaziona la sconfitta, cosa che sta ancora facendo, dopo sette mesi !
Sette mesi di mea culpa ( riferiti a Renzi) come se tutti gli altri non ci fossero stati, come se Martina non fosse stato accanto a Renzi, sempre, come se nessuno fosse stato ministro, segretario, sottosegretario, insomma, poltronari opportunisti.
Allora c'è un popolo che si ribella e nasce l'hashtag "#senzadime#.
Tutti, e dico tutti, come hanno afferrato le opportunità che Renzi ha dato loro, tutti altrettanto velocemente, hanno preso le distanze anche da se stessi, dando luogo per sette lunghi mesi, allo spettacolo più mediocre che un partito possa dare.
Oggi emergono tante verità, come il caso Consip, persino scomode dentro al PD, in 5 anni, mai, nemmeno una volta, si è sentita una voce a difesa del proprio segretario e premier, anzi tanti velocissimi a correre ai talk e in tutte le salse TV,a denigrare, ignorando il mare di fango gettato addosso a Renzi e alla sua famiglia, persino politici a lui vicino( vedi Lotti, l'ultima uscita è di Cuperlo, oggi ), ma chi ha sempre creduto nell'onesta' del segretario, chi è stato sempre leale, chi ha visto la lotta di potere interna al partito, chi si è sentito rivoltare lo stomaco per quella litigiosità, che in realtà è stato uno dei motivi per cui il PD è apparso inaffidabile e non è stato votato, ha manifestato con quell'hashtag, che è diventato virale!
Io mi chiedo, ma come si fa a raccontare che l'attuale governo sta distruggendo il buon lavoro fatto dai precedenti governi e al tempo stesso raccontare che le colpe del mondo sono di Renzi, è una contraddizione assurda. Come si fa a dire che Renzi non è stato vicino alla gente,vicino al mondo del lavoro, vicino a chi aveva bisogno, ma chi ha messo gli 80€, ai lavoratori, chi ha messo il reddito di inclusione e naspi, chi ha messo il dopo di noi, per le famiglie con invalidi, chi i soldi per la riqualificazione delle periferie, chi i soldi per l'edilizia scolastica, chi il bonus per la cultura ai diciottenni, e senz'altro dimentico qualcosa!
E ci venite a dire che la stagione di Renzi è passata, è da dimenticare, voi ambigui e falsi rancorosi, vedi la Mogherini, che per averla voluta in Europa Renzi si è beccato quell'indegno anatema da D'Alema, su cui tutti avete taciuto, e oggi pure lei si gira altrove, ma vergognatevi.
Parlate di unità, ma poi continuate a puntare il dito, nella speranza vi arrivi una poltroncina, disposti persino a vendersi a chi per 5 anni ha dileggiato, offeso , deriso, coperto di fango con Fake e una campagna denigratoria, mai vista, no, questo non può essere un partito democratico, perché dentro di democratico c'è ben poco.
È solo un PD che distrugge se stesso mentre come il peggiore dei bigotti si batte le reni con corde a nodi in segno di pentimento per i peccati, la domenica, poi il lunedì ricomincia a peccare, fino alla domenica successiva !
E allora questo PD #senzadime#.
Io voglio un PD che guardi al futuro, non sepolcri imbiancati che stanno cercando di togliere la polvere da pizzi, merletti e veleni, io voglio un PD che comprenda che l'Europa è il futuro, voglio un PD moderno, adeguato ai tempi di una politica che si trasforma velocemente, che usi le correnti interne come dialettica per essere migliore, ma che abbia un capo capace, lungimirante, attrattivo, per recuperare gli elettori persi, e allora ci sono e ci sarò sempre !

30/10/2018 - 18:05

AUTORE:
TIZIANO RENZI

Mi chiamo Tiziano Renzi, ho 67 anni e una meravigliosa famiglia con dieci splendidi nipotini.
Oggi dico basta. E annuncio che vado in pensione, lascio ogni incarico, metto in vendita la mia società. Mi arrendo.

Lo dico oggi proprio quando la procura di Roma chiede l’archiviazione sulla vicenda CONSIP dopo che per quasi due anni sono stato oggetto di polemiche quotidiane su tutti i media nazionali. Può sembrare strano che decida di arrendermi proprio oggi, proprio dopo una notizia che ho atteso per tanti mesi.
Ma c’è un perché.

Quarant’anni fa ho lasciato il posto fisso di insegnante nella scuola pubblica perché volevo mettermi in gioco. Volevo creare posti di lavoro. Ricordo lo sguardo perplesso di mio padre quando firmai le dimissioni dal posto a tempo indeterminato.

Siamo sempre rimasti una delle tante piccolissime aziende italiane. Non abbiamo mai superato i dieci dipendenti. Ma arrivare alla fine del mese e pagare gli stipendi era una soddisfazione che non riesco a spiegare. Mi sembrava di dare il mio contributo per rendere il nostro Paese migliore. Ho pagato l’equivalente di decine di milioni di euro di tasse, senza un condono: mi sento fiero di essere cittadino italiano, anche per questo.

Fino a quattro anni fa non ho avuto nessun problema con lo Stato italiano. Al massimo ho pagato qualche multa per eccesso di velocità, nient’altro. Dal 2014 la mia vita è cambiata. Ho conosciuto il dolore di chi viene accusato, sa di essere innocente, eppure è su tutte le prime pagine. Mi sono sentito stritolato dagli sguardi, dai commenti, dall’odio. È un’esperienza che non riesco a spiegare ma che non auguro a nessuno di vivere.
Ho sempre viaggiato molto ma confesso che avevo paura di fermarmi persino agli autogrill perché mi sentivo addosso lo sguardo polemico di persone che mi giudicavano colpevole senza aver mai letto una carta. Senza sapere nulla.

È iniziata una odissea di avvisi di garanzia, indagini, inchieste. La mia vita è stata passata da mesi ai raggiX, con il controllo di qualsiasi documento: persino presunte inesattezze formali ipotesi di reato. Ho sempre ribadito la mia totale fiducia nella magistratura italiana: l’indipendenza dei giudici mi rassicura e mi conforta. Perché la verità prima o poi emerge.

Per adesso sto collezionando archiviazioni delle indagini contro di me e condanne in sede civile per chi mi ha diffamato, come accaduto recentemente anche con il direttore del Fatto Quotidiano.
Ma serviranno ancora molti anni sia per i processi contro di me, sia per le azioni civili che ho intentato e sto intentando contro chiunque abbia leso il mio onore.

Purtroppo i tempi del business sono diversi dai tempi della giustizia. E io non posso più continuare a lavorare: la mia azienda è stata accusata ingiustamente di tutto e ha perso clienti molto importanti, che se ne sono andati dopo le anticipazioni dei giornali. Non hanno aspettato l’archiviazione, loro. Sono paradossalmente diventato il tallone di Achille della mia squadra: per colpa mia, i clienti se ne vanno. Vivo questa condizione con un misto di ingiustizia e rabbia che mi fa male. Per garantire il posto di lavoro ai collaboratori, tuttavia, ho deciso di farmi da parte e ho dato incarico a un team di professionisti di vendere la società da qui alla fine dell’anno.

Mi arrendo, lascio ogni incarico, vado in pensione e tra un’udienza e l’altra farò il nonno. Sperando che chi ha preso di mira me e la mia famiglia si concentri su di noi e lasci stare le altre famiglie che hanno bisogno di uno stipendio per arrivare alla fine del mese. Il business è solido e un nuovo proprietario potrà garantire l’occupazione.

Me ne vado a testa alta. Hanno condannato chi mi ha diffamato, non me. Ma devo andarmene per rispetto a chi lavora con me.
Sono stati 40 anni di lavoro difficile ma bellissimo. Dico grazie a tutti quelli che hanno fatto un tratto di strada con noi. E in bocca al lupo a chi verrà dopo di noi.

Tiziano Renzi

30/10/2018 - 8:31

AUTORE:
BdB

...se ero io Renzi, non la ricandidavo Maria Elena Boschi.
Eh si, la povera gente non ha ancora capito che quel che sta succedendo con i falsi.
E' la guerra del secolo.
La mafia oltre colpire te, prima colpisce i tuoi cari e gli amici più vicini, così da isolarti e colpirti meglio.

Forse non l'ha capita nemmeno ora la metafora l'amico xy.
Gli dissi: se uno ti vuol male e sparge voce che tua moglie è troia e te arrivato a casa gli rinfacci quel che è una menzogna fatta girare ad arte, fai il peggiore dei disastri con le tue mani.
Perdi lei e ti perdi anche te!