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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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Incontrati per caso...
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Renzo Moschini
Politica e Ambiente

1/11/2018 - 17:51

     I disastri politici hanno  pesanti effetti anche sull’ambiente!


Non si tratta certo di una novità né in Italia né nel mondo. E tuttavia forse non è stata mai così clamorosamente evidente.
Gli USA la crisi la negano e soprattutto la ignorano.
Ma anche in Italia e in Toscana non si scherza. Che un ambito delicato e strategicamente determinante e qualificato come i parchi e le aree protette sia anch’esso a grave rischio è noto. Proprio in queste settimane lo abbiamo toccato con mano e non per caso proprio in queste settimane si è tornati a discuterne con minori ambiguità e pasticci che nel recente passato.
Ma che in frangenti come questi si legga che un senatore –Mallegni-di Forza Italia-
intervenendo nella polemica sul Parco di San Rossore dopo le sortite poco brillanti del sindaco di Viareggio, lo inviti a parlare non di parco ma di porco, non di parchi ma di porci la dice lunga sul clima politico del paese e anche della nostra regione.
E la dice lunga soprattutto sulla capacità di certi esponenti istituzionali di stare sul territorio e di seguirne e capirne vicende come quelle del parco che al territorio hanno fatto bene dal Porto di Marina alle dune e la sentieristica. Male hanno fatto quelle rimaste inattuate perché sabotate.
Ho letto che all’indomani del Congresso nazionale di Federparchi il presidente Sammuri ha detto che è facile capire da dove derivano i guai dei parchi; l’antropizzazione. Sono stati e continuano  infatti a derivare da lì i nuovi problemi ambientali  da cui presero le mosse  molti  anni fa le  nuove politiche ambientali; inquinamento, bacini, paesaggio, coste e poi il 1991 con la 394 sui parchi.

I piani dei parchi sono stati il primo importante e impegnativo   strumento di pianificazione non settoriale gestita in maniera integrata tra istituzioni statali, regionali e locali d’intesa con ricerca scientifica e rappresentanze ambientaliste. La crisi dei parchi che stiamo vivendo è dovuta al venir meno di questo impegno a partire dal piano nazionale, dove si è operato e si vorrebbe tornare ad operare –come confermano recenti proposte anche di legge nazionali e regionali-in maniera settoriale se non  di ‘categoria’. Senza questa rimozione i guai dell’antropizzazione continueranno a far danni e disastri anche quando non piove a catinelle.
Ecco perché bisogna finalmente tornare a parlare del ruolo e compiti dei parchi- non certo come Mallegni. Noi non rinunceremo a farlo.
Renzo Moschini
 

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