Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
I disastri politici hanno pesanti effetti anche sull’ambiente!
Non si tratta certo di una novità né in Italia né nel mondo. E tuttavia forse non è stata mai così clamorosamente evidente.
Gli USA la crisi la negano e soprattutto la ignorano.
Ma anche in Italia e in Toscana non si scherza. Che un ambito delicato e strategicamente determinante e qualificato come i parchi e le aree protette sia anch’esso a grave rischio è noto. Proprio in queste settimane lo abbiamo toccato con mano e non per caso proprio in queste settimane si è tornati a discuterne con minori ambiguità e pasticci che nel recente passato.
Ma che in frangenti come questi si legga che un senatore –Mallegni-di Forza Italia-
intervenendo nella polemica sul Parco di San Rossore dopo le sortite poco brillanti del sindaco di Viareggio, lo inviti a parlare non di parco ma di porco, non di parchi ma di porci la dice lunga sul clima politico del paese e anche della nostra regione.
E la dice lunga soprattutto sulla capacità di certi esponenti istituzionali di stare sul territorio e di seguirne e capirne vicende come quelle del parco che al territorio hanno fatto bene dal Porto di Marina alle dune e la sentieristica. Male hanno fatto quelle rimaste inattuate perché sabotate.
Ho letto che all’indomani del Congresso nazionale di Federparchi il presidente Sammuri ha detto che è facile capire da dove derivano i guai dei parchi; l’antropizzazione. Sono stati e continuano infatti a derivare da lì i nuovi problemi ambientali da cui presero le mosse molti anni fa le nuove politiche ambientali; inquinamento, bacini, paesaggio, coste e poi il 1991 con la 394 sui parchi.
I piani dei parchi sono stati il primo importante e impegnativo strumento di pianificazione non settoriale gestita in maniera integrata tra istituzioni statali, regionali e locali d’intesa con ricerca scientifica e rappresentanze ambientaliste. La crisi dei parchi che stiamo vivendo è dovuta al venir meno di questo impegno a partire dal piano nazionale, dove si è operato e si vorrebbe tornare ad operare –come confermano recenti proposte anche di legge nazionali e regionali-in maniera settoriale se non di ‘categoria’. Senza questa rimozione i guai dell’antropizzazione continueranno a far danni e disastri anche quando non piove a catinelle.
Ecco perché bisogna finalmente tornare a parlare del ruolo e compiti dei parchi- non certo come Mallegni. Noi non rinunceremo a farlo.
Renzo Moschini