Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Vado spesso nel bosco, sempre in silenzio.
Ho messo la suoneria del telefonino di un cuculo che canta con contorno di uccellini vari, tanto che quando andai la prima volta con lo “strumento” nuovo cominciai a smoccolare perché avevo lasciato la macchina fotografica a casa!
Oggi invece fischiavo io, non so perché, ma fischiavo, leggermente, ma fischiavo.
Ad un tratto ho sentito una eco del mio sibilo melodico, ho guardato e riguardato ma non c’era nessuno intorno. Silenzio. Riprovo e ritorna l’eco.
Mistero! Mi appoggio ad un leccio. Ricomincio e lui ricomincia vicino vicino.
Mi giro e lo scopro!
Era l’albero che mi rispondeva e mi sembrava anche di sentirne le parole: “Caro amico, la tua amata quercia non ce la faceva a rispondere alle tue preghiere, era troppo vecchia, non ti crucciare se non la capivi. Ora sta a noi giovani farsi sentire e te sarai il nostro portavoce. Stai tranquillo che se non ci abbandonerai noi faremo altrettanto. Suoniamo ora, ma un motivetto allegro, non funebre come l’autunno. Vai comincia te che ti vengo dietro! “
Fiorin di vischio,
si dice che baciarsi sotto porti bene,
io ci provo invece con un fischio
e infatti spariscon crucci e pene!