Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
I proprietari del Molino Rossi fanno tabula rasa dei loro dipendenti licenziandoli.
Questo l'incredibile epilogo su un avvenimento che per mesi ha interessato l'opinione pubblica.
I lavoratori sono stati spenti come i computer per meri calcoli economici che se si va a vedere erano stati sbagliati anche dagli stessi proprietari. L'incauta gestione aziendale e investimenti azzardati sono stati fatti pagare a persone le cui famiglie da un giorno all'altro si troveranno a fare i conti con le tasche vuote.
Quando sembrava che si potesse trovare una soluzione e intraprendere una trattativa, invitando le banche a concedere un prestito per far riavviare la produzione, la crisi dell'azienda ha avuto il tracollo e 33 famiglie sono state messe a casa, sì perché quando allontani dal lavoro chi porta lo stipendio licenzi tutta la famiglia.
L'allarme scattato per questa improvvisa crisi economica aveva suscitato in molti sentimenti di solidarietà con cene sparse sul territorio il cui ricavato era andato per il sostentamento economico degli operai.
Ogni volta che c'erano questi incontri gli operai con dignità ribadivano la loro volontà di ricominciare perché il lavoro c'era, i clienti pure, erano i proprietari che stavano andando via.
Ora questi dipendenti avranno ancora più bisogno della presenza delle istituzioni per verificare insieme quali saranno i margini residui su cui fare presa per cercare uno spiraglio da cui ripartire.
Marlo Puccetti