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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Il mare
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Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Non ce l’ha fatta il giornalista, 28 anni, ferito dal terrorista di Strasburgo
Ciao Antonio, con te muore un pezzo d’Europa

14/12/2018 - 19:25

Non ce l’ha fatta il giornalista, 28 anni, ferito dal terrorista di Strasburgo
Ciao Antonio, con te muore un pezzo d’Europa

STRASBURGO (Francia) – È la notizia che non avremmo mai voluto dare: Antonio Megalizzi non ce l’ha fatta. Lo conferma la Farnesina. È morto all’ospedale di Hautepierre di Strasburgo, dove da tre giorni lottava per la sopravvivenza dopo essere stato colpito alla nuca dal killer del mercatino di Natale, ucciso ieri sera dalla gendarmerie, Cherif Chekatt. Che aveva praticamente la stessa età di Antonio, ma non i suoi valori.

L’uno, il terrorista radicalizzato, “fiche s”, ha sparato contro il giovane radiocronista italiano e le altre vittime dell’ennesima strage firmata Isis per colpire l’intera Europa. L’altro, il ragazzo di Trento dalle origini calabresi, che lavorava ad Europhonica e a Radio 80 Forever Young per ottenere il tesserino da pubblicista e diventare, così, quel che già era di fatto, dell’Europa era innamorato. Come la maggior parte dei giovani della generazione Erasmus.Antonio Megalizzi si trovava nella città francese sede del Parlamento Europeo per lavoro, appunto: era uno dei conduttori di Europhonica, uno dei format radiofonici di RadUni, l’associazione che raggruppa una trentina di radio universitarie italiane. 

Era arrivato a Strasburgo da alcuni giorni, insieme a una manciata di colleghi italiani, per seguire l’ultima plenaria dell’anno.Nell’ultima trasmissione radiofonica condotta dalla città francese, quella del 7 dicembre, disponibile su Spotify, Antonio aveva parlato di immigrazione insieme alla collega Caterina Moser, con lui a Strasburgo l’altro giorno. Quel maledetto martedì.Erano i giorni immediatamente precedenti alla ratifica del Global Compact a Marrakech, mentre Antonio andava “on air”: “L’Unione Europea – spiegava dallo studio Megalizzi – sembra essere tornata all’anno zero perché c’è una competenza totale dei singoli Stati in materia d’immigrazione. Se la situazione rimane così è difficile che cambi qualcosa, lo dico con un po’ di tristezza”.
Chi era Antonio Megalizzi
Residente a Trento, dove la famiglia si era trasferita negli anni ’90 da Reggio Calabria quando lui aveva appena 5 mesi, Antonio stava prendendo il tesserino da pubblicista, dopo aver studiato all’Università di Verona, specializzandosi, poi, in studi internazionali all’Università di Trento.

Negli ultimi tempi stava seguendo un master sulle istituzioni europee.

Megalizzi collaborava da anni con vari media trentini: dopo la Rai regionale, con un programma alla radio, la sua grande passione, il quotidiano online La voce del Trentino, Radio 80 Forever Young di Rovereto, nella quale era direttore artistico.  Quindi, Europhonica, dive aveva potuto coniugare le sue due grandi passioni, quella per il giornalismo e l’altra, per l’Europa. 

Fonte: (giornalistitalia.it)
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15/12/2018 - 12:06

AUTORE:
Mestizia

Sembra veramente un accanimento del destino la sorte sfortunata dei nostri giovani laureati che si trovano all'estero "nel momento e nel luogo sbagliato" senza nessuna colpa!
Il folle e odioso gesto di un altro giovane ammaestrato che uccide all'impazzata sulla folla inerme è veramente ostico da accettare, e capirne le motivazioni lo è ancora di più. Abbiamo tutti sperato che tu potessi farcela, Antonio, invece la straziante notizia ci ha preso in contropiede. Adesso sei una stella, quella che brillerà tra tante altre precocemente fissate nel buio dell'universo.