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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Alessandro Sallusti
"Un bel sette"

26/12/2018 - 9:28


Manovra, Alessandro Sallusti estremo contro Matteo Salvini: "Perché invidia i ricchi e chi vuole punire"

"Un bel sette". Questo il voto che Matteo Salvini ha dato alla manovra del governo Lega-M5s. Giudizio che Alessandro Sallusti non condivide, affatto, e lo spiega dalle colonne de Il Giornale.

Per il direttore, semmai, quel sette è da riferire ai "vizi capitali" di questa manovra. E Sallusti li elenca, tutti quanti.

"Il primo dei sette vizi è la superbia, quella con cui Salvini e Di Maio, convinti della propria superiorità, hanno ostentato disprezzo verso gli altri e con altezzoso distacco tradito buona parte degli impegni con i loro elettori". Dunque, il direttore continua:

"Il secondo vizio è l'avarizia nella sua antica accezione, cioè il bisogno sfrenato di ottenere sempre di più (più voti, più seguaci sui social, più fama) senza curarsi delle conseguenze. Ci sono pure la lussuria (tenere in piedi il governo solo per puro attaccamento ai piaceri del potere); l'invidia - qui il passaggio più pesante del commento del direttore -, cioè punire chi, dai pensionati benestanti agli imprenditori, nella vita a differenza loro ha conseguito successi e in alcuni casi ricchezza; l'ira, contro i loro critici che vorrebbero zittire e punire economicamente (i tagli all'editoria questo sono); la gola, nel senso di ingordigia e bulimia mediatica; infine l' accidia, cioè l' indolenza nell' affrontare e risolvere i problemi della maggior parte degli italiani". Ecco servito il "sette" di Sallusti, ben diverso dal voto che Salvini, di fatto, si è dato da solo




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