none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Stefano Ceccanti, costituzionalista
Sul decreto sicurezza

2/1/2019 - 19:48

Un qualsiasi operatore del diritto chiamato ad applicare una norma legale ma che reputi in coscienza illegittima dal punto di vista costituzionale ha il diritto-dovere di rifiutarsi di applicarla.

Certo andrà incontro a denunce, ma di fronte al giudice chiederà il rinvio alla norma di fronte alla Corte costituzionale e nel caso del decreto sicurezza avrà molte ragioni da far valere.

L'iniziativa dei sindaci è quindi preziosa perché consentirà di arrivare presto alla Corte costituzionale, a cui non basterà certo l'argomento del ministro Salvini secondo cui la legge è stata firmata dal Presidente.

I controlli dei due organi di garanzia sono infatti ben diversi tra di loro.

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

3/1/2019 - 22:29

AUTORE:
Dubbioso

un sindaco può senz'altro appellarsi al giudizio della Corte Costituzionale qualora ravvisi profili di incostituzionalità...ma, nell'attesa del pronunciamento della Corte è tenuto a rispettare la legge....almeno fino a ieri era così, e ci sembra anche logico

3/1/2019 - 10:23

AUTORE:
Sandokan

Salvini con questa norma di fatto fa diminuire il nero dei richiedenti asilo solo per il fatto che non saranno registrati in nessuna anagrafe del territorio nazionale....ma solo da lì.
In realtà saranno ancora tutti qui, basterà farsi un giro al mare la prossima estate o nei centri di periferia delle città.
Se penso poi che ci sono appartenenti alle forze dell'ordine che sono convinti che ci siano cambiamenti significativi in tema di sicurezza mi rendo sempre più conto di quanta ignoranza esiste nel 2019 in Italia.

2/1/2019 - 20:08

AUTORE:
Stefano Ceccanti

...l'opposizione non c'è che il punto che contestano i sindaci stava nella nostra pregiudiziale un'ulteriore previsione destinata a far accrescere il livello di insicurezza nel nostro Paese e, al tempo stesso, foriera di una grave discriminazione, è quella disposta dall'articolo 13 per cui il permesso di soggiorno per richiesta asilo non consentirà più l'iscrizione all'anagrafe dei residenti.
Innanzitutto, questa norma introduce, in palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione, una irragionevole discriminazione dei richiedenti asilo rispetto agli altri cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno. Inoltre al diritto delle persone effettivamente presenti su un territorio ad essere iscritte all'anagrafe dei residenti di un determinato comune dovrebbe corrispondere la possibilità per gli amministratori locali di conoscere con certezza il numero delle persone presenti sul proprio territorio e di determinare i servizi pubblici e sociali che i Comuni hanno l'obbligo di garantire.
Peraltro, poiché nessuna persona regolarmente soggiornante, come lo è il richiedente asilo, può restare sul territorio senza che la sua presenza sia rilevata, si creerà contenzioso per stabilire quale debba ritenersi la dimora abituale del richiedente, creando così incertezze per gli enti locali, confusione amministrativa senza alcun beneficio per la collettività; "