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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Stefano Ceccanti, costituzionalista
Sul decreto sicurezza

2/1/2019 - 19:48

Un qualsiasi operatore del diritto chiamato ad applicare una norma legale ma che reputi in coscienza illegittima dal punto di vista costituzionale ha il diritto-dovere di rifiutarsi di applicarla.

Certo andrà incontro a denunce, ma di fronte al giudice chiederà il rinvio alla norma di fronte alla Corte costituzionale e nel caso del decreto sicurezza avrà molte ragioni da far valere.

L'iniziativa dei sindaci è quindi preziosa perché consentirà di arrivare presto alla Corte costituzionale, a cui non basterà certo l'argomento del ministro Salvini secondo cui la legge è stata firmata dal Presidente.

I controlli dei due organi di garanzia sono infatti ben diversi tra di loro.

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3/1/2019 - 22:29

AUTORE:
Dubbioso

un sindaco può senz'altro appellarsi al giudizio della Corte Costituzionale qualora ravvisi profili di incostituzionalità...ma, nell'attesa del pronunciamento della Corte è tenuto a rispettare la legge....almeno fino a ieri era così, e ci sembra anche logico

3/1/2019 - 10:23

AUTORE:
Sandokan

Salvini con questa norma di fatto fa diminuire il nero dei richiedenti asilo solo per il fatto che non saranno registrati in nessuna anagrafe del territorio nazionale....ma solo da lì.
In realtà saranno ancora tutti qui, basterà farsi un giro al mare la prossima estate o nei centri di periferia delle città.
Se penso poi che ci sono appartenenti alle forze dell'ordine che sono convinti che ci siano cambiamenti significativi in tema di sicurezza mi rendo sempre più conto di quanta ignoranza esiste nel 2019 in Italia.

2/1/2019 - 20:08

AUTORE:
Stefano Ceccanti

...l'opposizione non c'è che il punto che contestano i sindaci stava nella nostra pregiudiziale un'ulteriore previsione destinata a far accrescere il livello di insicurezza nel nostro Paese e, al tempo stesso, foriera di una grave discriminazione, è quella disposta dall'articolo 13 per cui il permesso di soggiorno per richiesta asilo non consentirà più l'iscrizione all'anagrafe dei residenti.
Innanzitutto, questa norma introduce, in palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione, una irragionevole discriminazione dei richiedenti asilo rispetto agli altri cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno. Inoltre al diritto delle persone effettivamente presenti su un territorio ad essere iscritte all'anagrafe dei residenti di un determinato comune dovrebbe corrispondere la possibilità per gli amministratori locali di conoscere con certezza il numero delle persone presenti sul proprio territorio e di determinare i servizi pubblici e sociali che i Comuni hanno l'obbligo di garantire.
Peraltro, poiché nessuna persona regolarmente soggiornante, come lo è il richiedente asilo, può restare sul territorio senza che la sua presenza sia rilevata, si creerà contenzioso per stabilire quale debba ritenersi la dimora abituale del richiedente, creando così incertezze per gli enti locali, confusione amministrativa senza alcun beneficio per la collettività; "