Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Pieroni (PD): “Il decreto sicurezza Salvini è un ‘bluff’ politico! E’ il lavoro la vera urgenza!”
“Il decreto sicurezza detto anche "Salvini" è chiaramente un manifesto di propaganda elettorale, uno strumento demagogico di "distrazione di massa". Serve a dare corpo alle paure, ad accreditare l'equazione straniero = delinquente, a distogliere l'attenzione sui reali problemi che questo governo sta eludendo. È un provvedimento "disumano", colpendo persone tra le più fragili ed indifese. In quanto tale, viola la costituzione nei principi di uguaglianza ed accoglienza.
È il punto più basso di una politica cinica e spietata, forte con i deboli e debole con i forti! Giusta e motivata la protesta dei sindaci, a partire da quelli del Valdarno e della Valdera. Opportuna la volontà del Presidente della Regione, Enrico Rossi, di approvare domani la delibera per impugnare la legge presso la Corte Costituzionale. Ottima l'iniziativa di proporre una legge regionale che assicuri i diritti fondamentali della persona in ogni condizione.
Gli italiani hanno ben altre esigenze ed urgenze, anziché essere continuamente sollecitati a difendersi dal "nemico straniero". Un recente sondaggio ci dice che per 3 italiani su 4 la vera priorità è il LAVORO, la cui mancanza crea ansia e preoccupazioni, non certo l'immigrazione! È lo stesso Capo della Polizia, Gabrielli, a dirci che "non c'è stato alcun incremento di reati rispetto all'aumento degli immigrati". Mentre l'applicazione del "decreto Salvini", quella si, creerà marginalità, criticità ed irregolarità per circa 5000 persone in Toscana, creando problemi ai sindaci e producendo insicurezza.
È questo quello che vogliamo?”