Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Grande teatro al Fortino, con Elisabetta Salvatori. Sabato 19 febbraio.
Pochi sanno di un soggiorno marinese del grande Dino Campana, con la sua compagna, poetessa anche lei, Sibilla Aleramo. Dino Campana è il poeta dell’eccesso: esistenziale e immaginativo.
La sua poesia è soprattutto vita, vita come sperimentazione del corpo, degli occhi, dei paesaggi.
Rappresentarla non è facile. Si rischiano l’estetismo o la banale superficialità.
Non è casuale che ci abbia provato Elisabetta Salvatori, artista di teatro di non comuni capacità, che dedica spesso i suoi lavori ai diversi. Diversi, perché portatori di una vocazione, di un destino, di un Daimon. Alcuni noti come Ligabue e Campana, altri semplicemente personaggi del popolo.
Sabato 19 gennaio, al Fortino, per il ciclo IncontriAMO Marina, Elisabetta Salvatori presente “Viola”, uno spettacolo teatrale di tragedia e poesia. La protagonista recita e canta, accompagnata da Matteo Ceramelli al violino e Fabrizio Calabresi al violoncello.
Le musiche sottolineano alcuni passaggi. Calibrate. Trasportano verso l’alto e in profondità, fluide ma con un rapporto a volte aspro tra violino e violoncello.
Viola.
La vita di Dino Campana raccontata da Elisabetta Salvatori , al Fortino il 19 gennaio.
Alle 20 cena di pesce, con cacciucco (20 euro, soci ARCI)
Lo spettacolo costa 3 euro (5 per chi non cena)
Prenotazione obbligatoria 050 36195.
Sconti per i soci Unicoop.