Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Grande teatro al Fortino, con Elisabetta Salvatori. Sabato 19 febbraio.
Pochi sanno di un soggiorno marinese del grande Dino Campana, con la sua compagna, poetessa anche lei, Sibilla Aleramo. Dino Campana è il poeta dell’eccesso: esistenziale e immaginativo.
La sua poesia è soprattutto vita, vita come sperimentazione del corpo, degli occhi, dei paesaggi.
Rappresentarla non è facile. Si rischiano l’estetismo o la banale superficialità.
Non è casuale che ci abbia provato Elisabetta Salvatori, artista di teatro di non comuni capacità, che dedica spesso i suoi lavori ai diversi. Diversi, perché portatori di una vocazione, di un destino, di un Daimon. Alcuni noti come Ligabue e Campana, altri semplicemente personaggi del popolo.
Sabato 19 gennaio, al Fortino, per il ciclo IncontriAMO Marina, Elisabetta Salvatori presente “Viola”, uno spettacolo teatrale di tragedia e poesia. La protagonista recita e canta, accompagnata da Matteo Ceramelli al violino e Fabrizio Calabresi al violoncello.
Le musiche sottolineano alcuni passaggi. Calibrate. Trasportano verso l’alto e in profondità, fluide ma con un rapporto a volte aspro tra violino e violoncello.
Viola.
La vita di Dino Campana raccontata da Elisabetta Salvatori , al Fortino il 19 gennaio.
Alle 20 cena di pesce, con cacciucco (20 euro, soci ARCI)
Lo spettacolo costa 3 euro (5 per chi non cena)
Prenotazione obbligatoria 050 36195.
Sconti per i soci Unicoop.