Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Abbiamo lottato, negli ultimi anni, in tutte le sedi istituzionali e sul territorio per rivendicare diritti, inclusione e solidarietà per i sangiulianesi.
Non abbiamo fatto classifiche dei bisogni dei nostri concittadini e non abbiamo, mai, fatto la selezione dei problemi in base alla provenienza.
Eravamo sugli sfratti come sui presidi dei lavoratori, sui temi ambientali come su quelli etici.
Abbiamo fatto il nostro lavoro di opposizione consapevole e propositiva, proprio perché l’idea di un’altra San Giuliano possibile l’abbiamo fatta nostra ed abbiamo visto che è veramente a portata di mano.
Non ci siamo chiusi, mai.
Abbiamo sempre ascoltato le richieste delle cittadine e dei cittadini ed anche oggi abbiamo tutta l’intenzione di farlo!
E’ inutile nascondere che in questi mesi l’appello più forte che abbiamo raccolto è quello di scongiurare l’abbandono del nostro comune alla miseria della Lega o all’incompetenza del movimentismo né di destra né di sinistra (e quindi, inevitabilmente, di destra).
In molti ci hanno chiesto di intavolare un confronto con l’attuale maggioranza per fissare il limite di un argine che San Giuliano non può permettersi di veder cadere.
Proprio con questo senso di responsabilità, di cui ci siamo sentiti investiti, abbiamo nelle scorse settimane avviato una riflessione interna alla nostra lista ed abbiamo stabilito i primi contatti con i rappresentanti attuali della maggioranza.
Ci siamo presentati senza alcun veto e senza nessuna preclusione. Abbiamo ribadito la necessità di cambiar rotta, modi e tempi saranno discussi a tempo debito.
Però non eravamo soli nel fare tutto questo.
Ci siamo portati dietro l’idea di una San Giuliano diversa.
Di un Comune che non svende più il proprio patrimonio e non mortifica le sue forze più attive; che non depaupera i propri lavoratori e servizi, che non si abbandona alla deriva anti-poveri, che non regala niente ai costruttori e alle banche, che non rinuncia a curare a dovere il territorio e l’ambiente; che non gestisce più illogicamente le proprie realtà culturali e che non si abbandona all’aggressione al tessuto associativo, la nostra vera inesauribile ricchezza!
Abbiamo pensato che fosse giusto chiudere con la “solita San Giuliano” e scrivere un capitolo nuovo.
La nostra proposta non è stata respinta; l’impressione che molto non vada è nella testa di tutti e tutte.
Le prossime settimane saranno decisive.
Abbiamo bisogno del contributo e del sostegno di tutti i cittadini che vogliono premiare la coerenza di un percorso e la garanzia di integrità di chi vorrà portarlo avanti.