Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Era da tempo che si diceva, specialmente tanti di noi che accompagniamo i bambini alle scuole Salviati, che quegli “sceproni” lungo la parte di strada che viene dal nuovo viadotto, toglievano pericolosamente la visuale per l’attraversamento della rotonda. Ora è tutto perfetto, niente sorprese di vedersi arrivare addosso una macchina un po’ “esuberante” e pretendere di avere giustamente la precedenza dopo un sobbalzo di paura a te che sei appiedato.
Bene, benissimo per la parte pubblica, o comunale che dir si voglia, anche se rimane ora quell’antipatico antiestetico mucchietto di arbustiva sterpaglia in quella privata.
Accontentiamoci e aspettiamo fiduciosi in un intervento civile e generoso.
Quello però che stona maggiormente non è la gobba della siepaccia, ma quel tombino del mancato palo dell’illuminazione stradale che sta lì, pericoloso e sconnesso a far cadere le braccia a chi lo guarda. Sono mesi che è così come sono mesi, tanti questi, che quel piccolo cartello di “attenzione scuola” che doveva e dovrebbe stare dal lato opposto, è sparito anche dalla scarpata dove giaceva da tempo.
Via, finite il lavoro perché sia detto “benfatto”!