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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Renzo Moschini
IL REGIONALISMO DIFFERENZIATO

28/1/2019 - 12:36

IL REGIONALISMO DIFFERENZIATO
Il Referendum non aveva ‘punito’ le regioni come auspicato dai promotori ma chiuso i battenti sulle riforme istituzionali. Venuto meno il secessionismo bossiano le uniche ad uscirne ringalluzzite erano state le regioni speciali al cui modello erano tornate a richiamarsi alcune di quelle confinanti con tanto anche di referendum.
A trarne vantaggio da questa situazione che aveva visto fallire il tentativo di rendere concorrenti le competenze tra stato e regioni era stata l’accresciuta conflittualità costituzionale e istituzionale. Il tutto aveva consentito allo  stato di riprendersi buona parte di quelle competenze che sono tornate così a Roma in collo a mamma. Che le regioni non speciali tornino alla carica con la richiesta in alcuni casi di un bel numero di competenze non può quindi sorprendere. Quello che sorprende o che comunque solleva più di un dubbio è che si proceda per tavoli separati come se le regioni non fossero una realtà nazionale e non frammentata e frammentabile. Come non ricordare che alla base di questa condizione costituzionale la Commissione bicamerale per le questioni regionali anni ottanta- promosse una indagine parlamentare sulle regioni speciali di cui si avvertiva l’esigenza di una riflessione critica perché quelle regioni non risultassero estranee se non contrapposte allo stato.
Sotto questo profilo non è un caso che,ad esempio, il rapporto con gli enti locali risultò più improntato ad una efficace collaborazione regione- enti locali nel Friuli colpito dal terremoto–voglio rendere così un omaggio doveroso a Zamberletti- la cui ripresa potè avvalersi di questa politica di coinvolgimento degli enti locali che non si registrava  nelle altre regioni speciali.
E’ un tema o meglio un problema che riguarda anche le regioni di oggi specie dopo la legge Delrio. Questa esigenza –tanto per fare un esempio che in questi giorni è alla ribalta delle cronache- è particolarmente evidente per le politiche ambientali che fanno acqua da tutte le parti e da tempo.
Ricordo che in un incontro con il ministro dell’ambiente Orlando parlammo e convenimmo sulla esigenza di una conferenza nazionale stato-regioni per affrontare finalmente questi problemi. I suoi successori manco se ne sono ricordati. Vogliamo pensarci prima che le regioni pensino ognuna per se?
Renzo Moschini

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