none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Corriere della Sera
Il governo di Parigi: «Le battute di Di Maio e Salvini non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione»

8/2/2019 - 13:07

LA POLEMICA
Il governo di Parigi: «Le battute di Di Maio e Salvini non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione»
La Francia richiama l’ambasciatore e sale la tensione con l’Italia dopo le polemiche sul coinvolgimento del vicepremier con i gilet gialli e sui controlli alle frontiere. Il portavoce francese: «Cortesia vuole, quando un ministro va in visita in un Paese vicino, avvisare il governo locale»


La Francia ha annunciato di aver richiamato l’ambasciatore a Roma per consultazioni. La decisione è stata presa in seguito «agli attacchi senza precedenti del governo italiano», secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri francese. Si aggrava dunque la crisi tra i due Paesi dopo settimane di tensioni che hanno riguardato sia i rapporti istituzionali che i messaggi diffusi dai leader del governo italiano in messaggi social o in occasione di comizi elettorali. Negli ultimi otto mesi la Francia è stata bersaglio di violenti attacchi da parte di Lega e M5S su migranti, deficit, Tav .

La nota del Quai d’Orsay
«Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti» scrive il Quai d’Orsay nella nota dove si annuncia la decisione di richiamare l’ambasciatore a Roma per consultazioni. Ieri il ministero degli Esteri francesi aveva protestato per l’incontro del vice premier Luigi Di Maio a Parigi con alcuni responsabili dei gilet gialli. «Non abbiamo le stesse scelte politiche della Lega di Matteo Salvini o del Movimento 5 Stelle di Luigi di Maio. Ma ognuno faccia prevalere la preoccupazione per gli affari del proprio Paese, del benessere della propria popolazione e di fare in modo di avere buone relazioni con i vicini», è stato il commento della ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, intervistata da France Info, al richiamo dell’ambasciatore.

 
La replica di Parigi e la Tav
Venerdì mattina nuova replica di Parigi da parte del portavoce del governo francese Benjamin Griveaux in una intervista a Europe 1 : «Le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Francia non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione». Griveaux ha anche chiarito che la miccia dell’escalation tra i due paesi è stata scatenata dall’arrivo del vice premier dei Cinque Stelle in Francia per incontrare i gilet gialli: «Cortesia istituzionale vuole che si avverta il governo local quando si va in un paese vicino». Inoltre il portavoce del governo di Parigi ha parlato anche della posizione italiana rispetto alla Tav: «Il modo migliore di combattere la sfiducia verso l’Europa è comportarsi bene verso i suoi partner e quindi proseguire il progetto tra Lione e Torino per consentire al Nord Italia di crescere».



Fonte: Corriere della Sera
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

9/2/2019 - 15:53

AUTORE:
LdB..

I gendarmi francesi operano su ordine del governo francese, non vanno certo sotto la propria responsabilità. Francois Mitterand era il presidente della Repubblica francese, non l'ultimo degli usceri dell' Eliseo.
Dunque chi è che fa più a gara ?

9/2/2019 - 15:21

AUTORE:
BdB

Se un qualsiasi ministro di qualunque paese venisse in Italia ad incontrare i capi dei Blak Blok per farci accordi elettorali e/o politici, noi gli dovremmo cantare non la canzone di Paolo Conte, ma di dargli subito una bella labbrata soda e non diplomatica.

Vedi se ti riesce di trovare una differenza delle foto che ho aggiunto dei Blak Blok Italiani e i panciotti gialli francesi.

9/2/2019 - 13:31

AUTORE:
Umberto Minopoli

I gilet gialli, nati su rivendicazioni economiche, si sono trasformati.
Il governo Macron ha accolto i motivi della protesta e , percio', il primo movimento dei gilet, quello sociale ed economico, e' finito. Ed e' stato sostituito da altro: un movimento insurrezionalista, violento e solo politico ( sostenuto dai partiti estremisti di destra e di sinistra), senza piu' motivazioni economiche o rivendicative. Ma solo, dichiaratamente, eversive: il rovesciamento del governo legittimo e una piattaforma di richieste oscure, inquietanti, confuse giacobine, che mimano come farsa la rivoluzione dopo due secoli. E per rovesciare una democrazia non un potere assoluto.
Come i putch fascisti e comunisti del secolo passato. A questo tentativo e movimento sovversivo i Cinque stelle hanno offerto non solo solidarieta' ma hanno fornito la piattaforma politica: il cambiamento della democrazia rappresentativa nella "democrazia diretta". E hanno fornito la rete organizzativa per il movimento eversivo: la piattaforma Rousseau. Capiamo cosa significa? Abbiamo al governo un partito politico che non solo cambia la politica di alleanze e la collocazione dell'Italia ma che promuove, attivamente, in un paese democratico, un'azione eversiva e violenta per rovesciare un governo con la violenza e la rivoluzione. Non con i metodi democratici del voto e del consenso. Questa natura dei 5 Stelle fa, oggi, leva su ogni altra preoccupazione per le loro, pur sconcertanti, posizioni ( l'assistenzialismo, la decrescita, l'ostilita' all'industria, alle opere pubbliche ecc): quelle che hanno portato, in soli 8 mesi, l'Italia dalla crescita alla recessione, al ristagno, al crollo dell'industria e degli investimenti. Ora si aggiunge la promozione, all'estero e in una democrazia amica, della violenza per rovesciare un governo legittimo. Chi e', alzasse il dito il politico senza pudore, straccione e complice, che ancora ha il coraggio di parlare dei 5 stelle "a sinistra di Salvini", dei 5 Stelle come indicazione per la sinistra degli errori commessi dai governi Pd, dei 5 Stelle come agognato oggetto di incontri e alleanze contro la "destra" e Salvini? Eppure su queste assurde, sciocche, cieche e irresponsabili affermazioni era nato (8 mesi fa) il congresso del Pd. Addirittura, la tesi era: occorre liberarsi di Renzi e del "suo Pd" per spianare la strada ad un partito (magari ricompattato con la sua sinistra) che lavori, con i 5 Stelle, al polo contro la destra. Oggi i sostenitori di questo incubo estremista sono costretti a negare. Si punta, nel congresso Pd, a nascondere questo sciagurato intento iniziale. Per vergogna. E sostituirlo con ipocrite e vuote pappe del cuore e piagnistei sull'unita' del partito. Un partito dove oggi un grillino dichiarato come Emiliano e' circondato da affetto mentre un un difensore del Pd come Giachetti e' diventato l'uomo da battere. Purtroppo l'unita', in politica, non e' un moto dell'anima. Si fa sui contenuti e i valori. Come fidarsi di chi, per 8 mesi, ha sognato l'alleanza con un movimento eversivo? Chiarite al congresso, liberate il campo da queste pericolose velleita' e poi...avrete il diritto di parlare di unita'.

9/2/2019 - 10:09

AUTORE:
alias

che il nostro Di Maio è il Vice Premier del Governo Italiano, mentre i gendarmi francesi hanno altre responsabilità e se sbagliano o hanno sbagliato sarà compito del governo francese intervenire per risolvere il contenzioso.
"...noi non facciamo la gara di chi è più cretino...."

8/2/2019 - 21:38

AUTORE:
LdB..

Se Matterella la pensa diversamente dov'è il problema ?
Io ho elencato fatti veri, non ciance da bar, tra l'altro neanche ci vado al bar,se hai da confutare, fallo . Ma è difficile se il Capo non da il là...

8/2/2019 - 19:55

AUTORE:
Primo

...Sergio Mattarella la pensi un gicciolino differente dall'uomo delle Pratavecchie; dai un'occhiata alle agenzie, deretta!
Menomale che Sergio c'è! e non è al barre a ciancià.

8/2/2019 - 19:44

AUTORE:
LdB..

«Cortesia vuole, quando un ministro va in visita in un Paese vicino, avvisare il governo locale»
Cortesia vorrebbe che quando la Gendarmerie Francaise entra in territorio italiano, Bardonecchia e Claviere, a riportare presunti clandestini, anche bambini, avvisasse le autorità del posto e non fare come gli pare. Che avrebbe detto il buon Emmanuel se i Carabinieri avessero fatto la stessa cosa in territorio francese ?

La nota del Quai d’Orsay
«Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti»

Ora, non per essre cattivo, ma da che pulpito arrivano certe argomentazioni ? Vogliamo parlare di Cesare Battisti, Oreste Scalzone e di tanti altri ( ex ? ) terroristi rossi e neri che vivono o hanno vissuto in Francia grazie alla famosa Dottrina Mitterrand, che recitava : «La Francia valuterà la possibilità di non estradare cittadini di un Paese democratico autori di crimini inaccettabili», nel caso di richieste avanzate da Paesi «il cui sistema giudiziario non corrisponda all'idea che Parigi ha delle libertà».

Capito ? In Italia durante gli anni di piombo furono fatte leggi per contrastare il terrorismo, però ai francesi non piacevano e quindi niente estradizione. Non male eh ?

E se un Di Maio qualsiasi, va in Francia, incontra i ( presunti ) rappresentanti dei " gilet gialli ", che tra l'altro stanno creando un gruppo per partecipare alle Europee, che fanno i francesi ? Come canta Paolo Conte, "...e i francesi che s' incazzano..", però, forse, un gocciolino ci potremmo/dovremmo incazzare pure noi.
A la prochaine..