Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il Festival finisce fra le polemiche. A sorpresa Vince Mahmood pseudonimo di Alessandro Mahmoud un cantante che nelle cinque serate nessuno aveva mai inserito nella terna finale e non era mai stato preso in considerazione.
Al secondo posto “Ultimo” che per la cocente delusione ha lasciato direttamente il palco dell'Ariston ed è stato l'unico cantante assente a Domenica In; terzi gli inossidabili Volo. Molti cantanti che si sono presentati al pubblico hanno ricevuto grossi apprezzamenti e scroscianti applausi fino alla standing ovation come è accaduto a Loredana Berté e ai Volo.
Cristicchi un poeta della canzone si è presentato con un testo che richiama al senso della vita, il livornese Nigiotti nella canzone ha ricordato il nonno con parole che hanno fatto emozionare, Irama che ha catalizzato l'attenzione con la ragazza dal cuore di latta sulla violenza familiare. Un festival di buon livello con una Virginia Raffaele bravissima.
Quando ha cantato sui tempi di un disco che scorreva sotto la puntina del grammofono ha raggiunto il top nonostante ciò è rimasta sacrificata dall'essere anche presentatrice. Bravo anche Claudio Bisio anche se non si è capita bene la sua partecipazione, il suo ruolo è stato sempre stato complementare. Scontato il successo di Claudio Baglioni che in questa edizione del festival ha ben distribuito la sua presenza fra Presentatore e cantante.
I “Volo” con il loro stile tutto italiano non hanno indovinato l'anno giusto per ripresentarsi dopo la vittoria nel 2015 perché il festival di questa edizione è stato una sorpresa. Dispiace che Sanremo abbia avuto sentori politici. E' chiaro che la canzone non aveva lo spessore per vincere ma il momento contingente ha favorito il ragazzo milanese con madre sarda e padre egiziano.
Si parla giustamente da tempo che la multi etnia arricchisce la società italiana ed è vero; con la vittoria di Mahmood si è voluto dimostrare come un ragazzo nato da madre italiana e padre straniero sia riuscito a vincere il festival di Sanremo, tempio della canzone italiana per eccellenza. Per rispondere a certe scelte ritenute sbagliate del governo e soprattutto del Ministro dell'interno in materia di immigrati c'erano altri contesti e altre piazze, non si doveva condizionare un risultato che ha penalizzato cantanti con testi migliori tra cui si può annoverare la canzone di “Ultimo”.
Un'edizione del festival da archiviare in fretta liberandoci al più presto dei condizionamenti sociali che hanno vanificato il lavoro di molti autori di canzoni che si sono visti spazzare via da persone che hanno cavalcato il disagio sociale del momento.