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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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di Bezzi Fernando - 2025-04-17bezzifer
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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São Paulo e San Rossore

11/2/2019 - 15:14


Le forze armate brasiliane hanno operato in Italia specialmente nelle valli del Serchio e del Reno e nel pisano, arrivando fino nella pianura padana dove terminarono le ostilità con l’ultimo sparo di cannone alle ore 5.30 di domenica 29 aprile 1945 dal III gruppo FEB nell’ultima battaglia nella sacca di Fornovo.

I soldati brasiliani catturarono 2 generali, circa 800 ufficiali e 1500 soldati, 80 cannoni di vario calibro, 1500 veicoli, 4000 cavalli.
Tutte queste notizie sono ricavate da un libro fotografico dedicato a “Gli eroi venuti dal Brasile”, a cura di Ezio Trota e Giovani Sulla, dove vi si possono leggere e vedere aneddoti e immagini delle truppe sudamericane.

 
Vado a zigzag!
 
Un contingente, il primo dei cinque destinati all’Italia con un numero di 25.000 unità, arrivò a Livorno e fu destinato a Vada per le esercitazioni di rito prima del battesimo di fuoco in Versilia. Era  partito su piroscafi USA il 2 luglio 1944 per arrivare a Napoli per lo smistamento il16 luglio. Il secondo e terzo  arrivarono  il 6 ottobre, anch’essi a Napoli - Livorno, per  poi accamparsi in San Rossore per prepararsi alla battaglia nella valle del Serchio. Qui fu redatta una cartina della zona di guerra e i cartografi brasiliani scrissero Bologna, e non Bolognana, il paese vicino a Gallicano, con una notizia sui giornali brasiliani che destò curiosità e meraviglia. Il quarto e il quinto arrivarono rispettivamente il 7 dicembre e il 22 febbraio 1945 e ospitati nella pineta di Staffoli presso Pisa. Come si vede la Toscana fu una importante base per l’esercito brasiliano  tanto che in molti paesi, specialmente dell’Appennino pistoiese, vi furono storie d’amore andate a buon fine e un ritorno, qui da noi, di molti brasiliani negli anni successivi alla fine delle ostilità.
 
Da non tralasciare che la Forza aerea brasiliana aveva distaccamento a Pisa.
 
Lettera scritta da un soldato brasiliano nell’avanzata sull’Appennino tosco emiliano
14 marzo 1945 in una località sconosciuta del "Front italiano":
 
"Madrugada do  dia 14. 0 dia ainda nao amanheceu, a escuridao domina este ambiente sombrio e triste como sao  todos os lugares que a guerra alcancou com todos as suas calamitades. Recebemos o inverno como  uma novitade estranha... muitos de nos nao  tinhamos visto a neve. Vimos a primeira nevada cair na noite de Natal, que para nos constitou um motivo de alegria e festividades. E’ que nas curtas horas de folga pediamos shis emprestados aos paisanos e deslisavamos pelas encostas das colinas... Muitas vezes organizamos violentas lutas com bolas de neve... muitos bonecos esculpidos com gelo. E assim passamos o inverno Europeou que foi uma novitade para o soldado brasiliano...".
 
 "Mattinata del 14. Non è ancora giorno, l’oscurità domina questo ambiente cupo e triste come tutti i luoghi in cui vi è una guerra con tutte le sue disgrazie.  L’inverno per noi ha rappresentato una novità non comune... Molti di noi non avevano mai visto la neve. Abbiamo visto cadere, nella notte di Natale, la prima neve che per noi ha costituito un motivo di allegria e di festa... Nelle poche ore di riposo chiediamo gli sci in prestito agli abitanti e scendiamo per i pendii delle colline. .. spesso organizziamo violente lotte con palle di neve e costruiamo molti pupazzi con la neve gelata... e cosi passiamo l’inverno in Europa che rappresenta una novità per il soldato brasiliano".
 
Un altro soldato scrive che: “uno dei peggiori nemici incontrati in Italia è l’inverno”, tanto che fra le sentinelle nelle postazioni avanzate e desolate si riscontrava una “nevrosi da neve”.
 
Troppo lungo sarebbe parlare delle gesta di questo popolo meraviglioso e dell’aiuto dato a tanti paesi, ma voglio far notare una strana coincidenza, incongruenza o forse meglio una mia interpretazione di queste due fotografie, la prima e l’ultima.

Quella di apertura è una foto brasiliana che riguarda il campo brasiliano d’addestramento di San Rossore, come pure la seconda, mentre l’ultima è del campo di prigionia allestito dagli americani in San Rossore come riporta la dedica incollata.

È la stessa contrabbandata o è quella del campo di Coltano, parte opposta dell’Aurelia e proseguimento naturale della tenuta reale?
 
Quest’ultima foto è tratta da un libro di guerra di un soldato italiano imprigionato con gli irriducibili e anch’esso fedele al credo mussoliniano, dove dice appunto di essere stato deportato in Coltano.  

 
 

 
 

 
 

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12/2/2019 - 15:46

AUTORE:
Luis Carlos Romoli De Oliveira

Abbiamo un piccolo spazio-museo multimediale nel Centro Storico di Barga, la "Casa Brasile in Toscana" dove ricordiamo la storia non solo della FEB in terre italiane ma anche del secolare legame e rapporto culturale tra Brasile e Italia. Aperto al pubblico: Fine di settimane e nel estate.
Prenotazione e informazione: 3396105635.
Facebook: "Casa Brasile in Toscana" oppure "Brasile-Il Alleato dimenticato"
e-mail: lc.oli@hotmail.com

12/2/2019 - 11:33

AUTORE:
Giulia

Grazie Umberto per questo prezioso spazio che hai dedicato ai soldati brasiliani venuti a combattere in Italia!
Consiglio a tutti di visitare il Monumento Votivo Militare Brasiliano di Pistoia (via delle Sei Arcole, frazione di San Rocco).
Lì troverete Mario Pereira, l'attuale amministratore, che porta nel sangue e nel cuore l'amore che unì l'esercito brasiliano alla popolazione italiana.

Per informazioni: Mario Pereira 348-3828751

https://www.facebook.com/MonumentoVotivoMilitareBrasilianoPistoia/