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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Fulvia Ferrero
"il confronto Primarie del centrosinistra a SkyTg24"#voglioilconfronto

15/2/2019 - 12:56

#voglioilconfronto AMICI, è ORA DI MOBILITARSI PER LE PRIMARIE, diamo una mano a Giachetti/Ascani che stanno chiedendo a gran voce IL CONFRONTO TV, ma zingaretti fa lo gnorri, perchè, cosa teme? e dunque chiediamo anche noi, i militanti tutti, COME è STATO FATTO IN PASSATO "il confronto Primarie del centrosinistra a SkyTg24"#voglioilconfronto

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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

18/2/2019 - 10:54

AUTORE:
Martino

...ieri da Martina dalla Annunziata.
“Un partito si guida e non si comanda”.
Una evidente critica alla conduzione di Renzi.
Se non ricordo male non si sono mai fatte tante direzioni per discutere come durante la segreteria Renzi.
È del tutto evidente, almeno per me, che al termine della discussione chi ha vinto il congresso - con il 70% dei voti - aveva tutto il diritto, con la sua maggioranza di cui Martina faceva parte, di realizzare il proprio programma.
Se guidare il partito significa fare ogni giorno caminetti per mettere d’accordo tutti anche su cosa mangiare a colazione, preferisco chi porta avanti le proprie idee con determinazione. Che per Martina significa “comandare”, per me avere una chiara linea politica.
Molto più grave e indice di protervia, secondo me, sottrarsi al confronto congressuale come sta facendo Zingaretti.
Mi chiedo se coloro che sostengono Martina, identificando la sua candidatura come la naturale prosecuzione della segreteria Renzi, non avvertano un minimo di imbarazzo.
Non ho il problema perché il mio voto andrà a Roberto Giachetti.

18/2/2019 - 7:16

AUTORE:
Amico di BoboGiak

IL CORAGGIO DEL CONFRONTO NON PUO’ DARSELO CHI NON CE L’HA
Quando fondammo il PD non volevamo fare un nuovo partito, ma un partito nuovo e tra i principi ai quali ci ispirammo c’era quello del “limite della politica”, secondo il quale non ci sono nemici da annientare, ma solo avversari da battere con le regole della democrazia. Significava bandire il cinismo, la furbizia, la malafede e l’opportunismo, perché nessun fine è positivo se raggiunto con questi mezzi. Non si trattava di “buonismo”, ma di voler restare umani per far si che la società lo fosse. Significava avere fiducia in se stessi e dare coraggio per meritare la fiducia degli altri.
Rifiutare il confronto pubblico, come fa Zingaretti, è un atto di disprezzo nei confronti degli avversari che tratti come nemici, motivare il rifiuto con la mancanza di tempo è da cinici, evitare il confronto perché potrebbe dare un vantaggio all’avversario è una furbizia che copre insicurezza e debolezza politica, non volersi misurare in un contraddittorio pubblico tradisce malafede, scambiare l’opportuno con l’opportunismo dimostra inaffidabilità. In definitiva significa non avere coraggio né fiducia in se stessi e negli altri.
Che garanzie di unità, democrazia e trasparenza darebbe Zingaretti se fosse eletto dopo aver rifiutato di misurarsi con gli altri a viso aperto? Darebbe solo la certezza di aver abbandonato i caratteri distintivi del PD, per omologarlo alla corrente di un cattivo metodo politico ormai diffuso fuori dal PD favorendone il definitivo sopravvento non solo nel partito, ma nel Paese.