Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
È un episodio gravissimo
Il “Maestro” di Foligno si chiama Mauro Bocci, tanto per cominciare, perché è bene che si sappiano nomi e cognomi.
I fatti di cui è accusato si sono svolti più di due settimane fa e sono stati denunciati alla Dirigente Scolastica dagli altri genitori immediatamente, ma solo in questi giorni – grazie al padre di un alunno che si era stancato di aspettare un provvedimento deciso da parte della scuola e quindi ha pubblicato il tutto sui social – sono venuti alla ribalta nazionale.
Il “maestro”, come si scopre leggendo, non solo ha messo alla gogna della classe il bambino sbattendolo contro la finestra, ma ha reiterato questo vomitevole comportamento razzista anche con la sorellina, chiamandola peraltro – e davanti a testimoni – “brutta scimmia”.
Inoltre, appena uscita la denuncia da parte dei genitori degli altri alunni, il “signor” Bocci ha chiesto subito assistenza legale e – tramite questa – ha fatto uscire la giustificazione dell’esperimento sociale.Un esperimento sociale, però, di cui NESSUNO era informato. Nessuno. Né i bambini (né prima, né dopo), né gli altri insegnanti, né la dirigente scolastica.
Inoltre, dopo essersi evidentemente consultato con il suo legale, il Bocci ha pensato bene di pubblicare sulla sua bacheca Facebook due post sull’olocausto, di cui un video di Liliana Segre.Una roba patetica e, in buona sostanza, autoaccusatoria. Dato che per quanto sia visibile la sua bacheca, mai prima aveva pubblicato contenuti simili. Fa specie, quindi, li abbia condivisi PROPRIO QUANDO accusato di infimo e volgare razzismo.
In buona sostanza, credo che la sospensione dall’insegnamento sia il minimo, in attesa degli esiti degli organismi preposti.