E adesso? dopo una figura barbina come questa voglio sapé come te la caverai in famiglia nella cerchia delle tue conoscenze e con gli elettori che hai ingannato.
Incompetente truffatrice maliarda e ladra...ci hai dato sotto vai?!!

Sconvolgente conturbante sconcertante...sembra di rivivere la stessa bolgia di quando la banda berlusconiana sistemava le sue pedine a suo piacimento senza nessun ritegno, eppure avevamo toccato talmente il fondo che difficile era solo immaginare di ripiombare in un altro incubo similare...invece!!!
Gigi è il prototipo delle facce toste ma gli elettori c'hanno davvero il prosciutto sugli occhi e i tappi nell'orecchi!

Storicamente alla presidenza della Commissione Giustizia della Camera, come del Senato, veniva proposto ed eletto un giurista, a volte di notevoli qualità, altre volte meno, ma sempre di personalità degna di ricoprire quel ruolo si trattava. Il M5S ha indicato, a suo tempo, la deputata Giulia Sarti le cui competenze giuridiche sono ignote e, adesso, sappiamo che la sua condotta politico-morale è veramente scadente. I giornali ci informano di fatti che non sorprendono chi ha, da tempo, capito di che pasta è fata la buona parte (non tutti certo) degli esponenti più in vista del M5S. E che confermano quanta ipocrisia e doppiezza politica c’è nel coro di chi gridava “onestà, onestà” come accusa alla “disonestà” di chi governava prima di loro.
Maestro di questa doppiezza è il Di Maio, forte di quel suo sorriso ipocrita, il quale ormai teorizza che l’essenziale del suo movimento, costi quel che costi, è governare per occupare posti di potere e collocare ovunque e comunque persone a lui fedeli.

I fatti di cui parlano i giornali sono ormai noti. Nel febbraio del 2018 esplose il caso “Rimborsopoli” dei Cinquestelle: alcuni parlamentari, tra cui Giulia Sarti, risultarono non versare la loro quota di indennità parlamentare al movimento. La Sarti, già presidente della commissione, non seppe come uscirne e finì con il denunciare il suo braccio destro e compagno di vita, tal Bogdan, per appropriazione indebita. Questo giovane è un consulente informatico a cui la Sarti chiese di essere aiutata per far scomparire dal web alcune foto, a quanto pare, compromettenti. Da cosa nacque cosa e i due intrapresero una relazione e finirono con il convivere. Quando il caso esplose, ha raccontato Sarti, l’ex spogliarellista Rocco Casalino, oggi portavoce del presidente del Consiglio, le consigliò di denunciare l’ormai ex fidanzato per essersi appropriato delle somme non versate al movimento. La procura di Rimini ha poi aperto un’inchiesta. L’amico Bogdan, però, ha prodotto una prova: l’e-mail con il quale Sarti le annunciava d’averlo denunciato per “salvare la faccia”. È finita con l’archiviazione del procedimento contro Bogdan perché non è stata provata l’appropriazione. Sarti, sbugiardata, ieri si è dimessa da presidente della Commissione Giustizia e si è anche autosospesa dal M5S.

Ho voluto scrivere oggi su questa misera storia perché rivela un modo d’essere di una parte del quadro politico di questo movimento che, però, governa l’Italia. La questione, quindi, interessa tutti. Forse, gli elettori che il 4 marzo dello scorso anno votarono Cinquestelle cominciano a capire, ma i governanti insistono e continuano a produrre danni. Sino a quando? Questo dipende anche dall’opposizione. E soprattutto dal Pd. Nel quale non si capisce ancora se, dopo le cosiddette primarie, prevarrà l’interesse del Paese o la guerriglia di sempre. Vedremo.

(27 febbraio 2019)

.... "Devo denunciarti per salvare la faccia. Me lo ha detto Casalino". Credo che accusare consapevolmente un innocente sia reato.
Di certo la messinscena trasuda una pochezza etica rara.
Giusto cacciare la Sarti. Ma l'M5S, ancora una volta, protegge i mandanti