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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Renzo Moschini
Non solo regionalismo

27/2/2019 - 13:42

Non solo regionalismo


Dopo il fiasco del Referendum e la ripresa più sfrenata e arrogante  del centralismo è ripreso tra polemiche roventi il dibattito sul regionalismo differenziato. Dopo il Titolo V, il fallimento delle competenze concorrenti, e l’idea rivelatasi subito rovinosa che gli assetti istituzionali; area vasta e non più province, accorpamenti intercomunali imposti dovevano servire a spendere meno e non a governare meglio, ci ritroviamo con scuole, infrastrutture e tanto altro in piena crisi con  l’ambiente mai tanto a rischio come oggi.

Come ha detto Mattarella questa crisi del governo del territorio ci espone maggiormente ai disastri ambientali.
Se è legittimo perciò il timore che da questo regionalismo possano risultare avvantaggiate alcune regioni del nord e penalizzate quelle del sud, questa volta deve essere chiaro che l’equilibrio deve riguardare il ruolo dello stato nel suo rapporto con regioni ed enti locali.
Questo rapporto non può e non deve essere punitivo nei confronti di nessuno e non come Renzi e La Boschi con il referendum volevano ‘punire’ le regioni per ridurle ad enti sempre meno legislativi e sempre più amministrativo-burocratici.
Ecco perché serve un tavolo dove stato, regioni ed enti locali possano questa volta finalmente discutere unitariamente e non fregarsi l’un con l’altro.

Bisogna insomma evitare di ripetere quanto avvenne con il Titolo V da cui non ha tratto vantaggio nessuno ma solo danni il paese.
Una volta tanto la lezione servirà?
Sarebbe bene partire da ogni regione con questo intento.
Renzo Moschini

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