Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Travaglio, sii uomo e chiedi scusa
Il problema non risolto del rapporto magistratura-politica: la vicenda Banca Etruria ha inciso non poco nella recente storia italiana
Noi non dimentichiamo un articolo di Marco Travaglio di alcuni anni fa ormai, aveva un attacco fulminante: “Papà Boschi ha mandato in vacca Banca Etruria”. Così diceva: in vacca. Dunque, è un lestofante. Oggi che la Procura ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione per Pierluigi Boschi il direttore del Fatto, se fosse un uomo, dovrebbe chiedere scusa a lui e a Maria Elena Boschi. Ma non lo farà. E non è difficile capire il perché.
Perché per Travaglio e quelli come lui la giustizia non è la Giustizia. Ma solo uno strumento di lotta politica, un randello da brandire fra cori barbarici, in galera-in galera (rovescio di onestà-onestà dell’era pre-De Vito). Ma ce lo siamo scordati lo Scafarto che quasi prega al telefono, “dobbiamo arrestare Renzi”, e tutta la Consip-story che sempre Travaglio ha cavalcato come Zorro il suo cavallo nero?
Parliamoci chiaro, la vicenda di Banca Etruria – non in se stessa ma in quanto avente come dirigente il padre della Boschi – ha contribuito non poco nella recente vicenda italiana. Lasciamo perdere gli errori, le ingenuità, andiamo all’osso. Noi abbiamo scritto e ribadiamo che in questi anni ci sono state cose non chiare. E che in generale un governo serio – evidentemente non stiamo parlando di questo ma di quello che speriamo l’Italia possa avere – dovrà porre il problema mai sciolto del rapporto fra magistratura e politica. Non solo: fra magistratura e cittadini.
Domandiamo: pensate che qualcuno chiederà scusa a Raffaella Paita, assolta anche in secondo grado nel processo sull’alluvione genovese del 2014 quando era assessore ragionale all’Ambiente?
E credete che ci sarà qualcuno che farà mea culpa per gli anni di galera inflitti ingiustamente a Giulia Ligresti? E qualcuno proverà un minimo di vergogna nei confronti di Mimmo Lucano, finalmente libero di tornare al suo paese e pronto a difendersi nel processo e non a scappare da esso: chi gli restituirà le notti di angoscia per l’umiliazione subita – non puoi stare nel tuo paese, devi andartene– ?
Dunque è per tutto questo che ci permettiamo di rivolgere un saluto a persone che non conosciamo, come Pierluigi Boschi, come Giulia Ligresti, come Mimmo Lucano, e un abbraccio a Raffaella Paita. E infine, se fossimo grillini della prima ora, a Marco Travaglio toccherebbe un inevitabile vaffa.