Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La accoglienza e la tutela delle persone che loro malgrado sono costrette a fuggire dai loro paesi è un dovere civico morale e civile.
La responsabilità di chi governa è quella di infondere sicurezza e non paura, e se le persone hanno timore significa che non viene fatto il proprio dovere.
Dire prima gli italiani è un modo sbagliato di affrontare i problemi e non si aiutano neppure gli italiani, raccontare una verità che non corrisponde al vero è sbagliato.
Allora vediamo anche dai dati reali. In Germania i migranti sono al 15% della popolazione, Regno unito e Spagna sono al 13% Francia all’11% in Italia siamo all’8%, altro ragionamento che viene fatto è quello legato alla criminalità, in Italia la criminalità e ben più alta che in Germania Francia Spagna pur avendo meno migranti.
In Italia abbiamo altri primati, siamo il paese tra i più vecchi al mondo, e nonostante questo dato sono centinaia di migliaia i giovani che lasciano il nostro paese per andare a cercare un futuro all’estero quindi miniamo il nostro futuro, quello dei nostri figli e nipoti.
Siamo un paese dove oggi c’è il numero più basso delle persone laureate, e nonostante questo non si investe sulla scuola.
In Italia vi è la spesa tra le più basse a livello europeo, sullo stato sociale ed aiuti alle famiglie.
A questa situazione non si trova di meglio che rispondere alimentando una guerra tra poveri, individuare negli ultimi i colpevoli della perdita di lavoro, la mancanza di aiuti, e spesso lasciando gli enti locali soli e con poche risorse ad affrontare le sempre maggiori situazioni emergenziali che ogni si manifestano.
Il sistema della accoglienza per rispondere ad una emergenza umanitaria richiestaci dalle istituzioni nazionali e internazionali, da noi si basava sostanzialmente su due livelli, la prima accoglienza ed il sistema di protezione ed integrazione attraverso processi di reintegro delle persone nella società.
Un percorso che grazie al rapporto stretto tra associazioni ed istituzioni ha permesso di gestire senza particolari problemi un numero importante di persone.
Noi abbiamo cercato di intervenire con progetti di coinvolgimento di queste persone in attività di interesse sociale a beneficio dei nostri cittadini
. Hanno pulito giardini, hanno dato una mano durante le varie allerte meteo, erano con noi quando, cadendo l’intonaco di una scuola siamo dovuti intervenire rapidamente senza far perdere un giorno di scuola ai nostri ragazzi.
Diversi richiedenti hanno potuto frequentare scuole, trovare lavoro, insomma cercare un nuovo futuro.
I risultati si sono visti, in questi anni, nonostante che dal nostro comune siano passati circa tremila richiedenti asilo, dai dati del ministero emerge che nel comune di san giuliano i reati sono diminuiti del 18%. E dei reati commessi è quasi nullo il numero dei richiedenti coinvolti, e quando ciò è avvenuto era per cose di poca entità.
Quando venne la commissione parlamentare in visita ai centri di accoglienza, nel nostro comune, fu espresso un giudizio positivo sul nostro modello di accoglienza anche per bocca del rappresentate della lega in quella commissione.
Dai centri di prima accoglienza si passa poi agli SPRAR, un sistema piu strutturato che prevede l’intervento attivo di personale anche delle cooperative a sostegno di queste persone, per proseguire nel percorso di integrazione.
Uscire dal progetto SPRAR da parte del comune di Pisa, è un errore perché si perde una fase importante nella gestione delle emergenze e si lasciano persone in giro senza sapere dove vadano, in questo caso diminuendo i livelli di sicurezze delle persone che si vorrebbero proteggere, e si fa perdere il lavoro a diverse persone. Non è vero che si risparmia, perché le risorse sono spese per l’alta emergenza di cui solo una parte e non la maggiore coinvolge i richiedenti asilo. Quindi le persone dedicate alla alta marginalità, continuano a fare quello che facevano prima all’interno della SdS.
dobbiamo auspicare poi che le persone impegnate nei progetti SPRAR ritrovino subito lavoro e siano auto sufficienti altrimenti si rivolgono agli uffici per chiedere sostegno. Ricordo che le persone coinvolte sono soprattutto giovani alle prime esperienze di lavoro.
È vero che il progetto SPRAR è una delega specifica del comune di Pisa ma che affida nella fase esecutiva alla SdS, e quindi sarebbe stato giusto che ci fosse stato un percorso condiviso anche con gli altri comuni, perché l’accoglienza all’interno delle politiche sociali riguarda l’insieme del territorio.
C’è il tempo della campagna elettorale ed il tempo del governo sapendosi assumere le responsabilità e tenere di conto del insieme della collettività, altrimenti succede come un qualsiasi agricoltore, raccoglie ciò che semina, e se cura e semina male poi il frutto non può che essere un cattivo frutto e la responsabilità non è di chi lo coglie ma di chi lo semina.
Franco Marchetti
Vice sindaco e ass al sociale
Comune San Giuliano Terme