Perché non mi ricandido
di Franco Marchetti
Mi hanno chiesto perche non mi ricandidi per il secondo mandato amministrativo.
Non mi ricandido non perché nella coalizione sia stato discusso che nessuno assessore si debba candidare, non si può dire, ha fatto bene il sindaco e male la giunta, non funziona cosi.
già feci una scelta precisa quando accettai di fare questa esperienza amministrativa, portare la mia esperienza in un campo completamente nuovo per me, lavorare per unire anteponendo sempre gli interessi collettivi delle persone agli interessi individuali dei singoli, cercare di dare sempre più voce agli ultimi.
Siccome io penso che la politica, quella che intendo io, quella nella quale sono cresciuto, sia assunzione di responsabilità, consapevolezza del ruolo che andiamo a ricoprire, coerenza ,e che mai debbono essere anteposti gli interessi personali agli interessi collettivi, per me la politica è servizio e senso del rispetto e con queste idee e convincimenti, ho lavorato in questi cinque anni, ed alcuni risultati oggi si possono vedere.
Oggi possiamo dire che pur tra molte difficolta, abbiamo intrapreso un percorso molto difficile ma molto importante.
Il comune di San Giuliano è continuato ad essere un luogo che ha dato una risposta alta e umana alle tante persone che fuggivano dalla guerra dalla povertà e dalla miseria e alla morte certa, circa tremila le persone che sono passate da noi, con accoglienza diffusa ed un centro più grande di prima accoglienza e soccorso. ovviamente se non ci fosse stato il contributo determinate di associazioni ed enti gestori da soli non lo avremmo potuto fare, almeno in queste dimenzioni.
Ha saputo dare risposte importanti a tante persone che si sono trovate in difficoltà, che rischiavano di vedersi togliere anche un tetto dalla testa.
Non lasciare sole le famiglie con ragazzi difficili con aiuti concreti di sostegno scolastico e non solo.
L’aver risanato il bilancio ed aver ridotto l’indebitamento ci ha permesso di tornare ad essere punto di riferimento anche per le imprese del nostro territorio che hanno rapporti con l’amministrazione, i quali si vedono pagare i loro lavori in tempi rapidi, al contrario del passato.
È iniziata una fase di riorganizzazione della macchina amministrativa, ripristinando corrette relazioni, l’avere sistemato la contrattualistica inesistente o scaduta, l’aver recuperato sacche importanti di inefficienza, infatti oggi, pur avendo riportato all’interno la bollettazione tari, e l’emergenza abitativa, ci sono 20 persone meno, attuando uu importante recupero di produttività e finalmente siamo tornati ad assumere mettendoci in regola con le categorie protette, e mettendoci nuovamente quasi in pari col pagamento delle spettanze ai dipendenti.
Cosi come ci sono stati risultati importanti per l’abbattimento del costo rifiuti, ed abbiamo fatto un accordo col sindacato pensionati per ripristinare la progressività delle aliquote irpef comunali perché il bilancio lo permette ora.
Abbiamo costituito l’osservatorio delle poverta e solidarietà con le associazioni del territorio, abbiamo avviato il recupero della ex scuola materna di orzignano a scopi sociali e sede per le associazioni, in collaborazione con privati, verrà aperta una sede per le persone disabili, ed è in fase di realizzazione la nuova sede per la residenza assistita per gli anziani.
Da non dimenticare mai che tutto questo avveniva mentre nel paese c’era è c’è una impetuosa avanzata delle destre e sovranista, la lega 5 anni fa era allo 0,1% lo scorso anno al 19%
Se avessi guardato all’interesse personale, al mio tornaconto, se non avessi un idea alta della politica e senso di responsabilità, non avrei accettato le deleghe che avevo io, Personale, Casa Sociale, in più Agrifiera e Bagni in luce, ed altre cosette, sapendo in anticipo cosa significano. Si entra nelle difficoltà vere delle persone, e fintanto che c’è anche una solo persona che rimane indietro il nostro non si è fatto.
Insomma chi sarà chiamato al governo del comune per il prossimo mandato, ed io spero e lavoro perché sia ancora DI MAIO, avrà un terreno più facile nell’amministrare rispetto a quello che abbiamo trovato noi.
Sul piano politico, cinque anni fa la sinistra si presentava divisa, ed il sottoscritto molto criticato perché fece l’accordo con DI Maio ed il Pd
Allora tutto a posto? Sicuramente no, quello che c’è bisogno del futuro è un ulteriore salto di qualità, innovazione di contenuti e di persone, c’è bisogno di una proposta politica alta e innovativa che sappia davvero raccogliere il grido di dolore che viene da chi più ne ha bisogno e tradurlo in proposta politica e di governo del comune.
Ed io su questo ho lavorato cercando di portare il mio contributo perché abbiamo bisogno non di un rinnovamento ma abbiamo bisogno di un ulteriore salto in avanti coinvolgendo maggiormente persone alle quali sta a cuore le sorti del nostro comune, abbia voglia di impegnarsi, e possa liberamente portare il suo contributo, per questa ragione abbiamo rinunciato a fare una lista di ex SEL, pur avendone le condizioni ed i numeri, privilegiando davvero l’unità a sinistra.
A san giuliano oggi il centro sinistra si presenta alle elezioni in modo unitario a sostegno del sindaco uscente, ma soprattutto, unico esempio a livello regionale, la sinistra si presenta unita, davvero in controtendenza rispetto a quanto avviene nel panorama nazionale.
E noi abbiamo trovato, persone giovani, meno giovani disponibili a impegnarsi a candidarsi a dare un contributo importante alla futura amministrazione, hanno accettato di farlo se io continuavo a dargli una mano, ed io ho accettato. La politica non si fa solo dalle poltrone ma soprattutto la si fa con le persone.
La politica è responsabilità è partecipazione, la politica è idea ma soprattutto rispetto di se stessi.
Ecco perché non mi candido, ecco perché comunque ci sarò a fianco di queste persone, i miei obbiettivi li ho realizzati, adesso c’è bisogno di un ulteriore salto in avanti e per farlo non deve succedere quello che è successo a me e alla consigliera che con me ha lavorato, siamo rimasti troppo spesso soli, con noi stessi molti che con noi hanno iniziato, poi si sono persi..
Nella storia soprattutto della sinistra, chi questo paese lo ha fatto, penso a Gramsci, Togliatti, Pertini DI Vittorio, Berlinguer Foa ed altri, la prima questione che si ponevano era quella di coinvolgere sempre le persone, incitavano allo studio, e sostenevano nei loro vari modi, che qualsiasi persona che ha responsabilità, poi dietro di se non lascia nulla, non lascia una continuità, non è capace di saper rinnovare, ella ha fallito nel suo compito, nel ruolo che ha ricoperto, qualsiasi esso sia stato, perché solo nelle dittature non si pensa a creare una classe dirigente futura, una lezione che ho sempre avuto presente fin dal primo giorno che sono entrato a fare sindacato a fare politica, e soprattutto oggi, va attuata,
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