Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il 25 aprile: diciamo no alla xenofobia ed al razzismo
All'insurrezione di Milano e di Torino del 25 aprile 1945 seguì, nei giorni successivi, la liberazionedel nord.
Ebbero fine la dittatura fascista e l'occupazione tedesca. L'Italia ritrovò l'unità perduta dopo l'8settembre del '43. Iniziò il percorso verso la Repubblica, verso la Costituzione, verso la democrazia.
Dal 1946, il 25 aprile è la "Festa della Liberazione". La più importante delle festività civili.
A Pisa, quest'anno, la dedichiamo al ricordo di Italo Bargagna, protagonista della Resistenza, Sindaco della Liberazione e della ricostruzione di una città devastata dalla guerra, membro dell'AssembleaCostituente, fondatore e Presidente provinciale dell'ANPI per 25 anni. Il 25 aprile dovrebbe essere la data in cui tutti ci riconosciamo. Il giorno sacro per tutti gli italiani.
Purtroppo dobbiamo assistere a manifestazioni che si caratterizzano con linguaggi, gesti, esposizioni disimboli esplicitamente fascisti. Ad una preoccupante intensificazione di atteggiamenti di xenofobia e di razzismo alimentati per miserevoli interessi elettorali. Dobbiamo assistere al tentativo di svilire il significato della Festa della Liberazione da parte di chi ha giurato sulla Costituzione ed avrebbe il dovere di tutelare i valori ed i principi su cui si fonda. Occorre l'impegno sinergico delle Istituzioni della Repubblica, delle forze associative, sindacali, politiche, di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia per arginare questa deriva.
Prima chesia troppo tardi.
Bruno Possenti
19 aprile 2019