Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Una occasione mancata
Ha suscitato comprensibile sorpresa che i 30 anni di Federparchi, l’associazione rappresentativa dei parchi e delle aree protette –l’equivalente dell’ANCI per i comuni e dell’UPI per le province- siano stati liquidati con un brindisi tra pochi amici.
Tanto più che proprio in questi ultimi mesi per iniziativa del Gruppo di San Rossore e della Collana editoriale dell’ETS sulle aree protette abbiamo dedicato un libro alla figura di Bino Li Calzi indimenticato e indimenticabile presidente del Parco dell’Etna e di Federparchi. Anche di Federparchi abbiamo così discusso alla Camera dei Deputati, alla Provincia di Pisa e a fine maggio lo faremo a Palermo.
E’ stata questa una bella occasione per una seria riflessione sulla allarmante situazione dei nostri parchi in crisi dai tempi della gestione Prestigiacomo da cui sta tentando faticosamente di uscire il ministro Costa dopo la stagione o meglio latitanza del ministro Galletti. Anche Federparchi da tempo non ha le carte in regola tanto che quando criticai qualche anno fa la sua sostanziale assenza da un dibattito che se la prese con la legge 394 anziché con una politica che se l’era messa sotto i piedi non rispettandola e non attuandola. Per questa critica che mossi pubblicamente a Federparchi di cui ero stato tra i fondatori mi beccai addirittura un documento in cui fui definito nientepopodimeno che ‘traditore’.
Ecco questa Federparchi nel suo trentennale non trova di meglio che incontrare a cena 4° 5 amici avendo ignorato e disertato le iniziative dedicate a Li Calzi.
Noi continueremo ad incalzare, pungolare, Parlamento, governo, regioni, enti locali, ambientalismo perché tutti si ricordino che i parchi hanno bisogno di un presidente, un direttore, una personale adeguato e pure un bilancio con risorse indispensabili e soprattutto un piano.
Federparchi fu istituita anche per questo.