Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
Evoluzione del volto umano: i 'residui ancestrali' dell' uomo moderno
Un precedente articolo sulla evoluzione del volto umano ha prodotto, in alcuni lettori, alcuni legittimi interrogativi che mi sembra opportuno riprendere per chiarirli con opportune osservazioni, cercando di rispondere e sviluppare alcuni aspetti.
Qualcuno ha osservato che molte caratteristiche, sia fisiche che comportamentali, non sono affatto scomparse, ma che spesso possiamo ritrovarle, guardandoci attorno, in alcuni individui.
Cominciamo col dire che la permanenza di questi caratteri è sporadica; interessa cioè degli individui singolarmente e in modo casuale. E questo ci può assicurare che, percentualmente, questi dati sono da considerarsi solo 'residui ancestrali'.
In sostanza, dovrà passare ancora del tempo prima che scompaiano del tutto.
Va sottolineato che esiste ancora l'errata convinzione che l'evoluzione sia stata un processo lineare, una sorta di staffetta di specie: una scompare e lascia il posto ad un'altra più evoluta e questo si ripete di tappa in tappa. Avanti così, dall' Australopithecus ad Homo abilis, da questi ad Homo erectus e avanti ancora finchè non si raggiunge l'Homo sapiens e l'uomo attuale.
Nella realtà, non è andata così, e le recenti scoperte, con fossili sparsi un po' ovunque nel mondo con specie diverse, lo dimostrano.
In alcuni luoghi, specie diverse hanno convissuto per migliaia di anni.
Oggi, gli antropologi, sulla base dei fossili rinvenuti, pensano un modello di evoluzione 'a cespuglio', cioè una ricerca continua di adattamenti, con cui le specie nascevano, cercavano il loro posto e molte, non adeguandosi ai cambiamenti, cessavano di esistere.
Trattando poi dei caratteri fisici, c'è da chiedersi quanti ne sono rimasti oggi e quanti ne sono spariti. Prendiamo, ad esempio, il molare conosciuto come 'dente del giudizio': tanti individui, oggi, ne sono sprovvisti. Dal punto di vista evolutivo, si tratta infatti di un carattere recessivo.
Se prendiamo, invece, la capacità di cantare, si registra che negli umani moderni questa è aumentata. I nostri antenati non ne avevano necessità: emettevano suoni o fischi, e infatti i muscoli della laringe sono evolutivamente più giovani, ovviamente su una scala temporale ultramillenaria.
Anche la capacità di comunicare è cambiata. L'allargamento del cranio ha fatto sì che le ossa si appiattissero, lasciando il compito all'osso sopraccigliare di svilupparsi e alle sopracciglia di potersi muovere per comunicare emozioni quali stupore, paura, timore.
Il rimpicciolimento delle narici nei Sapiens è dovuto ai cambiamenti climatici e alle temperature divenute più fresche; mentre, laddove l'aria si manteneva più asciutta, nei deserti della fascia subequatoriale, quel carattere, essendo utile, permaneva.
Tutte queste modifiche del volto hanno richiesto tempo. Centinaia di migliaia, milioni di anni.
E allora... a questo punto. è lecito chiedersi come saremo tra migliaia di anni.
Qualcuno ha provato ad immaginare crani più grandi (più capacità di comprensione), muscolature in diminuzione (meno lavori manuali), dentizioni modificate (cibi più diluiti o in pillole), corpi glabri e calvi, capacità visive, auditive, olfattive ridotte ecc. ecc.
C'è di che sbizzarrirsi!
Si entra, però, allora, in un campo dove la scienza lascia il posto alla fantasia.