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il Comune di Vecchiano attraverso un accordo con Asbuc evita il procedimento di pignoramento.
Ex Cava di San Frediano: il Comune di Vecchiano attraverso un accordo con Asbuc evita il procedimento di pignoramento. Giovedì 9 maggio alle 21 incontro pubblico all'Olimpia: si parlerà del recupero ambientale della ex cava Vecchiano –“Raggiunto un primo accordo con l'Asbuc di Vecchiano: con questo atto, siglato formalmente nel pomeriggio di lunedì 29 aprile dal nostro Ente e dal Comitato vecchianese degli Usi Civici, nella Sala Riunioni del Comune, viene di fatto interrotto il procedimento di pignoramento avanzato dalla stessa Asbuc a carico del nostro Ente.
Un primo passaggio positivo che segna il disgelo tra le due controparti e che permette di riprendere la trattative allo scopo di raggiungere una soluzione positiva per tutta la collettività riguardo il recupero ambientale della ex cava di San Frediano”: con queste parole il Sindaco Massimiliano Angori torna ad intervenire sulla vicenda del complesso percorso giudiziario. Ricordiamo, infatti, che a seguito della condanna per il Comune di Vecchiano a risarcire l'ASBUC di Vecchiano per 2 milioni e 100mila euro, per la presunta cattiva gestione della ex Cava di San Frediano nel periodo 1995-2005, nel mese di marzo scorso si erano interrotte le trattative legali che erano in corso tra le parti e all'Ente era stato notificato l'atto di pignoramento presso terzi e relativa citazione in base all'ex articolo 543 del Codice di Procedura Civile.
“Nel periodo 1995/2005, periodo in cui la cava era stata concessa al nostro Ente, le iniziative di ripristino dell'area erano ancorate alla possibilità di ottenimento di finanziamenti, di cui è pervenuto solo lo stanziamento iniziale £ 21.500.000 (lire, ndr). Per tale ragione, non potendo disporre di altre entrate oltre a quelle comunali, il Comune ha provveduto, con propri fondi in bilancio, ad eseguire interventi di ripristino per assicurare le condizioni essenziali di sicurezza e di igiene del sito, facendosi carico di: recintare il piazzale di cava; apporre segnaletica di sicurezza; effettuare la raccolta e lo smaltimento di rifiuti ingombranti e di inerti abusivamente conferiti da ignoti. Al momento della riconsegna dell’area, come dimostra il verbale del 23/01/2006 controfirmato dai rappresentanti dell’ASBUC, l’area risultava circoscritta e segnalata su intervento del Comune di Vecchiano, nonché interdetta all’accesso di estranei, così da scongiurarne il pericolo in prossimità del ciglio sovrastante il fronte di cava e nei piazzali sottostanti. Tali attività hanno comportato un costo complessivo di € 53.776,00. In termini di sicurezza, dunque, le attività svolte dal Comune di Vecchiano sono consistite in quelle sopra elencate: avvio progettazione, recinzioni e segnaletica di sicurezza intorno all'area”, aggiunge il primo cittadino. “Intanto, nel 1999 ASBUC aveva avviato il contenzioso col Comune di Vecchiano, e nel corso dei vari passaggi giudiziari gli Usi Civici contestavano all'Ente vecchianese la cattiva gestione dei beni di uso civico, dal 1944 al 1995, e soltanto successivamente, in sede di appello del 2015, l'ASBUC ha chiesto di essere risarcita anche per il danno consistente nella mancata esecuzione di interventi di ripristino ambientale della ex cava di San Frediano, nel periodo compreso tra il 31 maggio 1995 e il 31 dicembre 2005, periodo in cui, lo ricordo, la cava era stata data appunto in concessione al Comune di Vecchiano dal Commissario straordinario nominato dalla Regione Toscana.
Di qui la sentenza vinta da ASBUC con relativa condanna al pagamento degli oltre 2 milioni di euro per il Comune di Vecchiano, emessa in data 28 marzo 2018. Con l'accordo siglato nella giornata di ieri 29 aprile, dunque, il nostro Ente si impegna a corrispondere ad Asbuc il 10% della somma precettata a titolo di acconto sulla sentenza esecutiva vinta dal Comitato degli Usi Civici e Asbuc, da parte sua, si impegna a rinunciare agli atti esecutivi del procedimento di pignoramento e, contestualmente, a non mettere in esecuzione il titolo esecutivo di suddetta sentenza sino alla definizione del giudizio in Cassazione, per il quale il Comune di Vecchiano ha fatto ricorso”. “Questo per quanto concerne la cronistoria del contenzioso.
E' bene anche chiarire che l'ASBUC ha nel frattempo presentato un proprio progetto di riqualificazione ambientale della ex Cava al Comune di Vecchiano e che, come Amministrazione Comunale, lo abbiamo preso in considerazione anche con il supporto di uno studio ad hoc realizzato dal Centro di Geotecnologie dell'Università di Siena, al fine di acquisire l'analisi della sicurezza dei fronti di cava, ivi compresa anche proprio l'ipotesi progettuale di ASBUC per verificarne la reale fattibilità, nell'interesse collettivo della cittadinanza e ai fini della tutela di coloro che vivono in quella zona di territorio.
Giovedì 9 maggio alle 21 presso il Teatro Olimpia di Vecchiano si svolgerà un incontro pubblico dove si affronteranno suddette tematiche relative alle cave e dove sia l'Asbuc che l'Università degli Studi di Siena presenteranno ai cittadini i loro rispettivi studi relativamente alla ex Cava di San Frediano”, conclude il Sindaco Angori.
Nello specifico, Asbuc interverrà all'incontro pubblico con una relazione dal titolo “Progetto per il recupero ambientale e la messa in sicurezza della ex Cava di San Frediano”. L'Università di Siena illustrerà uno “Studio sulla pericolosità da crollo nella ex Cava di San Frediano”. Prenderanno parte all'incontro pubblico istituzionale il Sindaco Massimiliano Angori e la Giunta Comunale di Vecchiano.
L'appuntamento è per giovedì 9 maggio alle 21 al Teatro Olimpia di Vecchiano.
Tutti i dettagli sul sito www.comune.vecchiano.pi.it