Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Con questa, rispondo alla richiesta di un parere, richiestomi dal Consigliere Benotto, sulle vicende esposte dalla Consigliera Minucci e da Gianfranco Mannini la scorsa settimana.
Appare evidente, dopo la precisa esposizione fatta dai suddetti, e la risposta al quesito che è arrivata dal Segretario Comunale, la fondatezza delle argomentazioni e l'irregolare procedura adottata nei conteggi che vengono applicati, nel nostro particolare caso, dalla Società della Salute.
Pertanto reputo giusto che il Consiglio Comunale prenda i provvedimenti del caso nei confronti della S.d.S., per non incorrere nelle more della legge.
Allo stesso tempo mi viene da precisare un altro utilizzo non corretto che viene usato dagli organi della Società della Salute nell'adoperare l'ISEE. Per stabilire gli aiuti e gli interventi a favore dei disabili viene preso a riferimento l'importo di tutto l'ISEE familiare e non quello personale del disabile.
A prescindere dalle parole utilizzate nella sentenza che ci ha letto Gianfranco Mannini la scorsa settimana e che qui rileggo:
“Il Comune provvederà quindi a determinare la propria quota di partecipazione, tenendo conto che, alla luce dell'art. 38 della Costituzione, si tratta di una funzione obbligatoria che non può essere trasformata in facoltativa stabilendo livelli di contribuzione che non garantiscano l'assistenza agli indigenti (aggiungendo il TAR con crudo realismo) poiché l'ordinamento impedisce ai genitori di sopprimere i disabili alla nascita e gli impone obblighi di mantenimento, tocca all'amministrazione comunale di impedire che ciò conduca all'indigenza del disabile e della sua famiglia”
Queste parole non sono solo crude ma agghiaccianti sotto tutti i punti di vista.
Sembra che sia una colpa, per la famiglia, provvedere ed utilizzare tutto il tempo disponibile per assistere il proprio congiunto rinunciando quasi interamente alla propria vita personale.
Creando, in tale maniera ed in fin dei conti, un considerevole risparmio alle istituzioni che pertanto evitano di subentrare alla famiglia fino a che i membri della suddetta non riescono più a sostenere la situazione.
E da questo sorge un altra considerazione che tutti devono avere
In pochi casi, fortunatamente, la disabilità si manifesta alla nascita ma ricordiamoci tutti, nessuno escluso, se la fortuna ci assiste, diventeremo disabili arrivando durante il percorso della vita, alla vecchiaia.
E, pertanto, non credo sia giusto che le famiglie siano costrette a subire questi abusi solo per un'errata, e spero involontaria, interpretazione delle leggi già esistenti.