Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Della #crisi si sente ormai l’odore.
Lo senti nei conciliaboli che incroci in #Transatlantico, rigidamente divisi tra #5S e #Lega, lo senti in #commissione quando il ritardo delle risposte del #governo lo vedi che non è tecnico ma politico: non possono risponderti sugli emendamenti se non sono d’accordo. Lo vedi nelle battute tra ministri che neanche agli avversari più acerrimi le riserverebbero. L’odore della crisi è ovunque in #Parlamento, anche se loro, quest’odore, lo vorrebbero tenere lontano, tra post, tweet, dichiarazioni e conferenze stampa. Lontano dal cuore della Democrazia che è, o era, il Parlamento, a cui spetta l’ultimo verdetto. È in atto una crisi digitale. Ma sempre crisi profonda è, senza ritorno.
E dunque, presto, molto presto, anche questa legislatura finirà prima del tempo.
Quanto presto lo sapremo tra poco, ma il dato, la malefica frammentazione italiana, che nessuna legge elettorale ha evitato, non ha certo retto all’innovazione da fighetti del contratto di rousseiana memoria oppure di aziendalistica cultura.
Non c’è contratto che tenga di fronte alla realtà.
I numeri non tornano. Il Reddito di cittadinanza non sposta il PiL, la quota 100 non sposta il PiL, una cultura grillina della “decrescita felice” non promuove lo sviluppo delle opere pubbliche, una volta esaurita l’epopea della lotta al migrante e della sicurezza fai da te, rimangono i numeri, dell’occupazione, della produzione industriale, delle crisi industriali, del blocco delle opere pubbliche, della quasi recessione, del debito che aumenta, del PiL che diminuisce, della semplificazione che non arriva, della riforma della giustizia che non arriva, dell’isolamento italiano in Europa.
La Politica ha le sue leggi; alle idee devono seguire i fatti, sostenuti dai conti. #Salvini un futuro, pessimo, da descrivere, lo ha, quello che noi dobbiamo contrastare, i #CinqueStelle neanche quello, hanno seguito un pifferaio magico da palco e uno stranamore della piattaforma, ma non hanno un futuro da offrire.
La sinistra italiana di governo, quella per cui il PD è nato, deve espandere il proprio territorio a tutti quelli che percepiscono la possibilità di un futuro di crescita che, dentro la crisi, sia capace di garantire anche le prossime generazioni, sia capace di ricostruire condizioni di partenza uguali per tutti, riconoscendo bisogni e meriti, investendo su educazione e cultura, sia capace di semplificare la vita di imprese e cittadini, rendendo efficace e snello l’apparato pubblico, combattendo la corruzione senza diventare uno stato di polizia o il far West del fai da te.
Siamo noi a dover interpretare i limiti dell’ubriacatura liberista post Muro di Berlino, quella che ha esaltato la globalizzazione senza regole, siamo noi a doverne illustrare i limiti ed i pregi, senza lasciare a Salvini questo compito, senza lasciare che la paura e la rabbia figlie di un mondo senza più confini, sfocino solo nella richiesta identitaria di più confini e più pistole.
Esiste questo spazio oltre i nostri confini culturali? quanti delusi del contratto fallito possiamo convincere ? C’è un modo di essere sinistra non ideologica ma riformista capace di risultare attrattiva e maggioritaria? Sarà questo il lavoro dei prossimi mesi, prima del nuovo voto di questa frammentata Repubblica. Qui si parrà la nostra nobilitate.