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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Di Emanuele Fiano
‪Della #crisi si sente ormai l’odore. ‬

5/6/2019 - 7:02


‪Della #crisi si sente ormai l’odore. ‬

‪Lo senti nei conciliaboli che incroci in #Transatlantico, rigidamente divisi tra #5S e #Lega, lo senti in #commissione quando il ritardo delle risposte del #governo lo vedi che non è tecnico ma politico: non possono risponderti sugli emendamenti se non sono d’accordo. Lo vedi nelle battute tra ministri che neanche agli avversari più acerrimi le riserverebbero. L’odore della crisi è ovunque in #Parlamento, anche se loro, quest’odore, lo vorrebbero tenere lontano, tra post, tweet, dichiarazioni e conferenze stampa. Lontano dal cuore della Democrazia che è, o era, il Parlamento, a cui spetta l’ultimo verdetto. È in atto una crisi digitale. Ma sempre crisi profonda è, senza ritorno.‬


E dunque, presto, molto presto, anche questa legislatura finirà prima del tempo. 

Quanto presto lo sapremo tra poco, ma il dato, la malefica frammentazione italiana, che nessuna legge elettorale ha evitato, non ha certo retto all’innovazione da fighetti del contratto di rousseiana memoria oppure di aziendalistica cultura. 


Non c’è contratto che tenga di fronte alla realtà. 

I numeri non tornano. Il Reddito di cittadinanza non sposta il PiL, la quota 100 non sposta il PiL, una cultura grillina della “decrescita felice” non promuove lo sviluppo delle opere pubbliche, una volta esaurita l’epopea della lotta al migrante e della sicurezza fai da te, rimangono i numeri, dell’occupazione, della produzione industriale, delle crisi industriali, del blocco delle opere pubbliche, della quasi recessione, del debito che aumenta, del PiL che diminuisce, della semplificazione che non arriva, della riforma della giustizia che non arriva, dell’isolamento italiano in Europa.

La Politica ha le sue leggi; alle idee devono seguire i fatti, sostenuti dai conti. #Salvini un futuro, pessimo, da descrivere, lo ha, quello che noi dobbiamo contrastare, i #CinqueStelle neanche quello, hanno seguito un pifferaio magico da palco e uno stranamore della piattaforma, ma non hanno un futuro da offrire. 


La sinistra italiana di governo, quella per cui il PD è nato, deve espandere il proprio territorio a tutti quelli che percepiscono la possibilità di un futuro di crescita che, dentro la crisi, sia capace di garantire anche le prossime generazioni, sia capace di ricostruire condizioni di partenza uguali per tutti, riconoscendo bisogni e meriti, investendo su educazione e cultura, sia capace di semplificare la vita di imprese e cittadini, rendendo efficace e snello l’apparato pubblico, combattendo la corruzione senza diventare uno stato di polizia o il far West del fai da te.

Siamo noi a dover interpretare i limiti dell’ubriacatura liberista post Muro di Berlino, quella che ha esaltato la globalizzazione senza regole, siamo noi a doverne illustrare i limiti ed i pregi, senza lasciare a Salvini questo compito, senza lasciare che la paura e la rabbia figlie di un mondo senza più confini, sfocino solo nella richiesta identitaria di più confini e più pistole.



Esiste questo spazio oltre i nostri confini culturali? quanti delusi del contratto fallito possiamo convincere ? C’è un modo di essere sinistra non ideologica ma riformista capace di risultare attrattiva e maggioritaria?  Sarà questo il lavoro dei prossimi mesi, prima del nuovo voto di questa frammentata Repubblica. Qui si parrà la nostra nobilitate.

Fonte: Emanuele Fiano è un politico e architetto italiano, deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Riforme del PD.
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6/6/2019 - 18:19

AUTORE:
Lettore

Nota: Emanuele Fiano, detto "Lele", nasce a Milano nel 1963, figlio di Nedo Fiano, ebreo deportato ad Auschwitz e unico superstite di tutta la sua famiglia. Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1988, e...Wikipediana non dice se Lele è come Berlusconi, Pippo Baudo Tramp o don Lido Batini.

6/6/2019 - 14:29

AUTORE:
le figaro'

Ma Fiano porta il parrucchino? quando mi sembra di si e quando mi pare di no...forse mi sbaglio?

5/6/2019 - 20:40

AUTORE:
Democratico

...non ha perso la sua poltrona, le poltrone le da il Presidente della Repubblica, sia come Ministro e come vice Ministro.
Lui ha solo uno scranno in Parlamento perchè in democrazia rappresentativa Lui rappresenta oltre chi lo ha eletto, anche tutto il popolo Italiano...caro Gigino-ino-ino-ino.

5/6/2019 - 15:46

AUTORE:
Gigino

Uno dei personaggi del PD che da quando ha perso la sua poltrona è uno dei rappresentanti dell'opposizione che quando parla sputacchia tutta la sua rabbia , astio , acredine e livore. Piccolo uomo di un piccolo partito.