Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Arrivare sulla spiaggia libera, odorare quel profumo di elicriso, scorgere qualche isola o penisola all’orizzonte, bagnarsi il quel limpido mare, poter usare le attrezzature turistiche che niente hanno da invidiare alla vicina Versilia, tutto serve a par passare in secondo piano la riduzione della spiaggia (questo lo nota solo chi vi è stato negli anni passati).
Si capisce che quel legname, messo quasi recintato a ridosso delle antiche dune, è necessario a far rinsaldare la linea di costa e, anzi, segno di oculatezza economica della gestione casse comunali.
Ecco, questo ammasso di rami tronchi radici ceppe e interi alberi, spinge qualcuno a far passare le ore di mare nella costruzione di capanne capannucce ripari azzardati ricoveri, senza usare niente altro che fantasia e materiale a chilometro -0.
GIACIGLI?
O quando mai?
Ce ne sono a decine il lunedì mattina, lavoro di centinaia di turisti domenicali che vogliono lasciare il loro segno “artistico”, meglio delle scritte cretine su monumenti o lucchetti sui ponti.
Non ci sono per terra, ops! sulla sabbia, cuscini lenzuoli o pigiamini!
Non c’erano nemmeno trent’anni fa nelle baracche di Bocca di Serchio!
Là vi fu affisso un volantino con su scritto: “si ingiunge di riportare il luogo al pristino stato”, ma qui qual è il “pristino stato”?
Là erano cannelle tagliate e ammassate e quindi una logica c’era, ma qui un palo ritto o un palo sdraiato “sempre palo è”!
Un esempio di quei “lavoretti” è quel palo messo a “pannocchia di doccia” visibile nella galleria dell’articolo al quale, forse non molto garbatamente e me ne scuso anzi no, mi riferisco e che anni fa destò interesse e meraviglia: arte fu detto!