Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Brutto modo di dire e brutto quello che seguirà.
Ore 9 circa di stamani mercoledì 3 luglio.
Una macchina sta andando al mare e sta per arrivare alla brutta curva del podere Forcellone quando incrocia uno scriteriato a tutto gas in un punto dove la velocità è limitatissima anche senza avere cartelli, ma solo per il buon senso. Uno scontro era quasi inevitabile e a rimetterci è una daina che rotola sul ciglio sinistro, mentre l’investitore corre lontano. Gli occupanti si fermano usando fortunatamente l’ingresso che va alla casa Tofanelli e corrono a vedere come sta l’animale. La daina, tonda in evidente stato interessante, ha la gamba destra posteriore rotta in più punti e si trascina nel fosso dove rimane a lungo semisommersa.
Non c’è nulla da fare per aiutarla se non cercare di telefonare a “Qualcuno”. La ragazzina che è a bordo è sconvolta dall’accaduto, piange e prega gli zii, in vacanza a Migliarino, di fare qualcosa. I genitori, migliarinesi, sono al lavoro, loro saprebbero chi chiamare.
La Pubblica assistenza, a Marina di Vecchiano, indirizza al comune ma i vigili sono occupati in altri servizi.
Primo numero il 118, ma nessuno può far niente, compito del parco.
Il parco non risponde.
I Vigili del fuoco dicono di chiamare i carabinieri.
Le guardie forestali (carabinieri?) sono a Lucca.
La mamma tornata dal lavoro riaccompagna la figlia a rivedere la malata che non si è mossa dalla sua posizione nel fosso.
Passano da casa mia e Anna Galliano, la bimba, scoppia in lacrime chiedendomi cosa si può fare.
Un’altra telefonata in comune dove si trova la soluzione: aspettare un poco, motivi di servizio, e una pattuglia della polizia municipale arriverà sul posto e, nel frattempo, un’altra chiamata ai v.d.f. dove dicono che avrebbero allertato l’ospedale animali di San Piero e avvisato il “Servizio assistenza animali a quattro zampe” che si rende disponibilissimo a venire, ma ha la sede a Laiatico, bisogna avere pazienza!
La pazienza la deve avere l’animale!
Arrivano tutti i soggetti interessati e, piano piano e con fatica, aiutato dai due disponibilissimi vigili urbani, il volontario riesce a legare un laccio alle corna della daina che viene issata sulla riva.
Un’esperienza incredibile, ma non il salvataggio in sé per sé, ma l’aiuto che ho dato al soccorritore quando questi, dopo avere inutilmente tentato di legare le corna innervosendo all’eccesso la daina, mi ha chiesto di attirarne l’attenzione! Lei era stanchissima, dolorante, stressata, ma sono riuscito ad avvicinarmi naso contro naso, occhi negli occhi. Non avevo la macchina fotografica e non potevo usare il telefonino, non era assolutamente il caso, non era uno spettacolo quello, era la lotta per la vita.
“oh topino mio, bella coccolona, sono due ore che ti guardo e prego per te, ciccettina mia, dai dai ce la faremo”…
e una lunga serie di bischerate amorose da Bolero o Grand Hotel e lei mi guardava e capiva?
Io dico di sì.
Il finale però non è da corsa sulla spiaggia lui incontro a lei, lei si è divincolata ed è scappata, non veloce ma abbastanza da lasciarci indietro.
C’è poco da sperare per la sua salute, troppo gravi le fratture tanto che l’addetto al salvataggio mi ha chiesto di monitorarla, se possibile, e richiamarlo se necessiterebbe la soppressione.
Grazie ad Anna Galliano di Migliarino, assessora Canarini e polizia municipale del Comune di Vecchiano, Vigli del fuoco di Pisa, Servizio assistenza animali a quattro zampe di Laiatico e il Parco?
Ecco dove era il diavolo e dove le corna!