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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
A cura di Riccardo Maini
Comitato spontaneo “Rinnoviamo il centrodestra” Pisa

5/7/2019 - 19:08


Comitato spontaneo “Rinnoviamo il centrodestra” Pisa

Se il centrodestra si rinnova davvero, noi ci siamo !!! Nel momento più basso della parabola politica di Forza Italia, dopo una serie di insuccessi elettorali e di sondaggi a picco, accompagnati da una scarsa chiarezza dell’offerta politica, Silvio Berlusconi ha nominato Giovanni Toti e Mara Carfagna coordinatori del partito, col compito di

 

1) organizzare un congresso;

2) determinare la modalità per eleggere dal basso gli incarichi a tutti i livelli;

3) andare oltre i confini dell’attuale Forza Italia e recuperare i delusi, quelli che si erano allontanati, le formazioni civiche vicine al centrodestra; L’ iniziativa ha suscitato molto interesse, ha sollevato speranze, ma anche dubbi e incredulità.

E’ chiaro che si tratta di un percorso che potrà essere ostacolato da molti portatori di interessi precostituiti, quelli che forse preferiscono una lenta estinzione piuttosto che un coraggioso rinnovamento. Come pure è ipotizzabile che il rinnovamento possa essere vanificato di una strategia di cui stanno emergendo segnali preoccupanti, quella riassumibile come “un passo avanti e due indietro”, col rinvio delle decisioni a tempistiche remote e a procedure macchinose, volte a lasciare la macchina organizzativa di Forza Italia nelle mani di chi l’ha gestita fino ad ora.

Pur consapevoli di queste difficoltà, abbiamo seguito fin da subito con interesse l’iniziativa di Giovanni Toti per il rinnovamento del centrodestra, culminata nella convocazione della manifestazione del 6 luglio a Roma. In qualità di persone legate al centrodestra (amministratori, militanti, elettori e semplici simpatizzanti) vogliamo ribadire la nostra intenzione a prendervi parte attivamente, a condizione che non prevalga il tentativo di ricondurre tutta l’operazione ai vecchi schemi e ai vecchi volti: il nostro interesse per un centrodestra rinnovato va al di là della partita in corso all’interno di Forza Italia, e qualunque ne sia l’esito. Viceversa, il nostro impegno e la nostra presenza non potranno mancare – a cominciare dall’appuntamento del 6 luglio, se il percorso sarà chiaramente indirizzato verso una formazione:

1) che allarghi effettivamente e ampiamente la possibilità di partecipare ai processi decisionali e alla formazione della classe dirigente, e che diventi finalmente un vero partito/movimento contendibile;

2) che auspicabilmente alla fine del processo, portandosi dietro anche la storia di Forza Italia, ma non limitandosi ad essa, rispecchi anche nel cambio di denominazione la volontà di superamento dei confini attuali;

3) che sia ancorata al centrodestra con tutti e due i piedi, alleata affidabile della Lega, di Fratelli d’Italia e delle forze civiche, che tuttavia non si riduca a fungere da appendice o da satellite di altri, ma piuttosto ambisca ad essere una componente originale dello schieramento di centrodestra;

4) che sia espressione dei valori nazionali, liberali, popolari, riformisti e cristiani, propri della civiltà occidentale ed europea, anche in opposizione al nichilismo e al relativismo incombenti, e che metta al primo posto il ruolo della società aperta, la centralità della persona e della famiglia, la cultura dell’impresa, della sussidiarietà e della solidarietà;

5) che prepari per il paese una vera e ampia alternativa di centrodestra, per superare le alleanze occasionali ed eterogenee che hanno determinato l’attuale assetto governativo.

Pisa, 29 giugno 2019 

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