Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ancora non disponiamo delle proposte, più volte annunciate come pronte, sul regionalismo differenziato e già le polemiche
tengono banco. E non si tratta certo di una novità, basta ricordare il titolo V e poi il Referendum, la legge del Delrio sulle province. In questi giorni in Toscana i comuni fusi con legge regionale protestano per i soldi promessi che non arrivano; 4 milioni.
Ma forse è bene chiarire in premessa che cosa differenzia anche nei rischi la discussione del passato da quella attuale.
Il titolo V fu un tentativo di avviare una politica federalista ossia di collaborazione stato, regioni ed enti locali. Come poi andarono le cose lo sappiamo.
Questa volta quello a cui si punta specie da parte della Lega e delle regioni che governa è di sottrarre allo stato competenze e risorse,
insomma piccoli stati del Nord perché le regioni del sud non potrebbero rivendicare lo stesso potere. Se il federalismo, che in Italia non ha mai attecchito significa collaborazione tra stato e regioni, l’operazione attuale segnerebbe la separazione ancor più netta tra stato e regioni. Del resto la legge Delrio sulle province dopo le tante polemiche sulla loro cancellazione ha finito per trasferire alle regioni competenze gestite da sempre in sede locale. E qui si tocca con mano cosa il referendum riservò alle regioni; minori competenze legislative e programmatorie e più compiti amministrativi. Anche quella sollecitazione ad accorpare realtà locali con forti tradizioni che spesso sconsigliano forzature con caratteristiche ‘aziendali’ (vedi polemica toscana) non stimola collaborazioni
culturali e di integrazione.
Ecco perché la discussione che deve coinvolgere su un piano di pari dignità tutti i livelli istituzioni e non trattative che premino qualche realtà e ne penalizzino ancora una volta tante altre e non solo al sud.
Mi auguro che in Toscana si metta mano il prima possibile a iniziative in cui a dare le carte non siano quelli che non hanno di meglio da dire ‘prima Firenze’.
Renzo Moschini