Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Tutti conoscete il mio campanilismo che non è, sia chiaro, quello stile pisorno, ma solo una forma scherzosa di una più spiccata frazionalità fra i comunisti vecchianesi, parola da prendere come “abitanti del comune” e che nei tempi antichi era la vera aggregazione e distinzione del nostro popolo; poi…ho la moglie di Nodica e sono legato per motivi affettivi e parentali ad ogni altra frazione del comune.
Non divaghiamo.
Migliarino è diversa, non migliore affatto, dalle altre frazioni: ha (aveva) il treno, due linee di autobus per la città, due piazze a verde con giochi, due chiese come il capoluogo ma con un campanile che si specchia in Serchio, ingresso e uscita di due autostrade, due chilometri di spiaggia libera che non hanno il suo nome ma per andarci bisogna passare da qui (Benigni disse che Arezzo è la città più importante d’Italia perché se non ci fosse tutto il nord non potrebbe andare a Roma), la Traversagna che fa concorrenza a Buenos Aires, eccetera, dimenticavo… i cinesi di Ugo li abbiamo solo noi!
Droga?
E chi non ce l’ha?
Trans?
Vengon da Viareggio apposta!
E Bocca di Serchio!
Cosa?
Dite che è San Giuliano?
Vannelo a dire a Pattana, Danilo, Argante, Arzavolino, mi pa’ e su pa’, il Cinacchino, Bagarana, Ottorino, Cheo e altre migliaia di paesani (comunisti) che hanno vissuto sulla spiaggia di là, senza associazioni, senza comitati che puliscono, senza balzelli.
Nessun migliarinese può staccarsi dalla “sua” spiaggia ed è questo celato senso di precursori della spiaggia libera che resta nel cuore a ricordo e vanto.
Eravamo i primi a farsi rifugi provvisori di pali e cannelle, potevamo scegliere qualsiasi posto per legare la barca, pulivamo tutti insieme l’amata lingua di sabbia, guardavamo e controllavamo a turno i più piccoli che facevano il bagno abbrancati anche con mare da bandiera “scarlatta”, dividevamo le merende, giocavamo tutti insieme.
Ricordi. Già, tutto questo solo nel ricordo; non si può tornare indietro, non si può cambiare il destino, si può solamente gioire di avere conosciuto un mondo incantato che si sta sgretolando, ma è fortemente saldo nella mente e in tutto te stesso.
Non ci voglio ritornare indietro, non vorrei ripentirmi delle stupidaggini che ho fatto, degli errori e dei dolori, va bene così e quel mondo ora lo sto rivivendo, o cercando di condividerlo, con mio figlio e i due piccoli nipoti andando sulla spiaggia di Bocca di Serchio con barca a motore, tavolino e poltroncine, tenda ombreggiante e materassini.
La Spiaggia di là, dieci, venti, anche trenta di queste pseudo baracche con, di conseguenza, quaranta ottanta e più di cento “fruitori” di Bocca di Serchio.
Li guardo, due li conosco e ci salutiamo, quattro o cinque l’ho già incontrati a Vecchiano, tre o quattro mi sembra…ma il resto mai visto!
E qui mi si stringe il cuore!
Campanilismo? Assolutamente no, solo constatazione del momento storico.
Lo dico a mio figlio e lui dice che non è vero, forse, che siano tutti “di fuori”, può darsi, ed io lo spero, che siano i figli o i nipoti dei miei amici di quel tempo che non ho visto crescere, perché i cambiamenti si notano se frequenti le persone, altrimenti è ben difficile.
Ci credo, ma devo trovare il modo di “riappropriarmi” della mia spiaggia.
Ho trovata la cura: prendo quasi tutte le mattine due pillole “orali”, due pillore, una alle cinque e mezzo e la seconda alle sei e mezzo che, come una dolce droga, mi fanno far ritorno a quei tempi!
Io, il Serchio e la Rena e, a volte, la Luna.
E a ritorno…i fratelli Giorgi!