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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Comune di Vecchiano
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Migliarino - Domenica 28 Luglio a partire dalle 19.00 fino alle 23.00
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Comune di Vecchiano
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Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
A cura di Riccardo Maini
Calenda: "Il Pd è finito"

12/8/2019 - 13:20

"Il Pd è finito". Lo ammette Carlo Calenda ai microfoni di 'Circo Massimo', su Radio Capital. "Così com'è, è finito sicuramente. Dopodiché può decidere di andare oltre se stesso, rilanciarsi, ricostruirsi in qualcosa di diverso" ragiona l'europarlamentare, che poi delimita i confini della scissione nel partito. "Ci sono due Pd: uno ha i gruppi parlamentari e un altro ha il partito. Nell'ultima direzione ho proposto di creare una segreteria politica in cui la gente si guarda in faccia e prende una decisione comune. I primi a non volerlo sono stati i renziani. Renzi non si siede con nessuno, non prende la telefonata di nessuno e non discute con nessuno. Questa è la verità" attacca l'ex ministro.
 
"La scissione nel Pd già c'è. Ormai - prosegue - è un dato di fatto. Renzi ha fatto un'intervista, non solo facendo zompare per aria il Pd ma anche facendolo diventare argomento di conversazione al posto della crisi di governo. Il tutto senza fare una telefonata a nessuno. E questo aveva detto che avrebbe fatto il senatore semplice e che non avrebbe parlato per due anni... pensa se parlava".
 
 Il governo istituzionale proposto da Renzi, che vedrebbe insieme i parlamentari dem e i 5 Stelle, secondo Calenda, "rischia di farsi, perché l'impulso all'autopreservazione del ceto politico è gigantesco. E l'ex premier ha bisogno di più tempo per fare il suo partito. Ma così offriremo un'occasione gigantesca a Salvini".
L'ideatore di 'Siamo Europei', però, non si arrende: "Non vuol dire che non si lotterà fino alla fine. Io cercherò di costruire un fronte repubblicano, come sto dicendo da mesi, ma insieme al Pd. Si può anestetizzare questa ferita solo rilanciando un grande progetto politico che al momento anche Zingaretti mi sembra non stia lanciando. Se vuole fare il segretario del Pd, e non l'amministratore straordinario della liquidazione - consiglia Calenda - deve rilanciare facendo un grande progetto che coinvolga e vada oltre il Pd".
"Se avrà il coraggio di farlo, esisterà qualcosa che non sarà il Pd come lo conosciamo oggi. Se non lo farà, il Pd scenderà al 15% e poi ci sarà una sinistra frammentata. E questo significherà consegnare l'Italia a Salvini. Mi batterò contro questa prospettiva. Magari sarò solo come un pirla...".
L'ex ministro vede una sola via maestra: "Il confronto democratico con le elezioni. E la costruzione del fronte democratico e repubblicano. Abbiamo una battaglia da fare contro chi ci vuole portare fuori dall'Europa e questa battaglia si fa a viso aperto, non facendo accrocchietti per qualche mese".
 

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15/8/2019 - 21:39

AUTORE:
Aldo

Calenda NON la smette mai di fare la PRIMA DONNA.
Sulla mossa strategica di Matteo Renzi, non smette mai di attaccarlo nonostante quasi tutti oggi riconoscono a Renzi di essere stato un ottimo stratega e una mossa da leader per abbattere Capitan Fracassa.

Oggi addirittura il megalomane Calenda minaccia di dimettersi dal PD ( non è la prima volta che lo fa, credo sia la dodicesima volta).

Noi oggi diciamo a Calenda:
a) Per favore sbrigati a dimetterti .
b) puoi solo fare il portaborse a Matteo Renzi .

15/8/2019 - 7:30

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

Zingaretti ha spianato Renzi.
Quando si dice la faziosità.
L'altro Matteo non ci sta più a capire una mazza e si e visto e sentito nel suo breve intervento al Senato della Repubblica.
In cinque minuti ha nominato ben 13 volte il nome di Matteo Renzi e mai Zingaretti che dice di essere alternativo al Matteo Salvini.
Con il lodo Bettini ha spiazzato anche il riottoso Franceschini e annichilito Zingaretti e costretto il maneggione della Casaleggio Associati a disconoscere Di Maio, Fico e Di Battista a candidati PdC per il prossimamente.
Poi con le elezioni anticipate che volevano i capi del primo e secondo partito Italiano, per stabilizzare i luogo primati di primo con pieni poteri e del secondo a lammiare e basta e così "Zeppola" sistemava anche e finalmente la sua Alessandra
al posto del senatore e costituzionalista Stefano Ceccanti nel seggio pisano..e soprattutto per Lui medesimo (Zeppola/Zinga" un seggio nel nuovo Parlamento per prendere il posto del Senatore Marcucci, renziano che dissedi votare e non di astenersi sulla TAV per non fare l'ennesima figura di cacca proposta dal fratello di Luca Zingaretti ma...nisba!

12/8/2019 - 15:26

AUTORE:
BdB

Magari sarò solo come un pirla (a fare un altro partito affiancato al PD con il consenso del fratello di Luca Zingaretti)
Invece è in buona compagnia.
L'ex Presidente del Consiglio Massimo D'Alema si dette l'obbiettivo di un 10/15% con un suo partito denominato ConSenso ma di consenso nel suo collegio pugliese ne ebbe nella misura del 2,09% battuto addirittura dalla ministra Lezzi (quella del 370 gradi e dell'aumento del PIL causa condizionatori accesi h24.
Poi Maurizio Landini tentò anche lui di farsi un partito personale da affiancare al PD e...ora ha ripiegato nel sindacato.
Altri che credevano di chiappar Buti, sono usciti dalla Casa madre non prima di tentare di farsi eleggere segretario generale: vedi Speranza e Rossi e poi quando videro che Piepoli gli dava al primo il 5% a Rossi l'8% e a Renzi il 67% si ritirarono da quel progetto e per ripiegare sotto le ali del solito magistrato ed a niente gli è servito vedere Ingroia distruggere 4 partitellali e dar così la vittoria al nemico Berlusconi, negandola al loro compagno Bersani.
RC, Verdi, PCdI, Italia del Valori fuori dal parlamento così come LeU orfani della rappresentanza Europea e ritornati alla Casa madre.
Dice Matteo Renzi che le scissioni le han sempre fatte le minoranze e forse è per questo che Zingaretti (non Luca) si é accordato con l' altro Matteo per elezioni subito cosi per sbarazzarsi della maggioranza dei parlamentari PD eletti in passato con Renzi Segretario PD e cosi si riprende la vecchia ditta comunista dedita alla sconfitta sempre per cosi vivere all'ombra fino al 3.021.
Menomale che Renzi c'è e...Mattarella ha un elemento in più per risolvere la crisi politica causata da incompetenti certificati.

12/8/2019 - 14:19

AUTORE:
Riccardo Maini

Caro Bruno conta: uno due tre e poi scrivi. Io ho invitato la redazione della VdS a pubblicare l'articolo non certo scritto dal sottoscritto, semplicemente per controbilanciare la mole di articoli e commenti pubblicati in una unica direzione dal giornale.
Capisco la tua ossessiva difesa di Renzi, ma non rifartela con me se Zingaretti e la gran parte del PD hanno spianato Renzi e le sue idee.
Stai sereno...

12/8/2019 - 13:56

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

Elementi di sinistra-sinistra ti hanno battuto sul tempo da una dozzina di giorni e notti sul "magnificare" il buon ministro Calenda ed il politico sic, Carlo Calenda (gli estremi si toccano)

Matteo Renzi ebbe a dire di Lui: le rivoluzioni si fanno; non si annunciano!
Il politico (si fa per dire) Carlo Calenda andò dal suo segretario Zingaretti (il fratello di Luca) a dirgli: lo posso fare un'antro partito da affiancare ar tuo? (siamo Europei si intitolava) poi si accontentò di vedere la sua abortita creatura in un angolo a destra del simbolo elettorale Europeo e li finì la sua "piccola Rivoluzione"

E, guarda caso, quando c'è un gianni mela nel paniere delle mele...elementi molto esterni (al Partito Democratico in questo caso) si prendono subitissimo la briga di far notare: tutte le mele sane nel paniere van levate e lasciare solo la pera/mela con il bachino prossimo venturo e così che il bove dette del cornuto al miccio.