Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Le rughe del territorio
Tra le tante cose scontate e non raramente balle che si leggono sull’ambiente vorrei segnalare un articolo di Fabrizio Barca sull’Espresso che ho trovato interessante e stimolante. Avendo avuto modo a suo tempo di conoscere Barca appena assunto al ministero dal ministro Ciampi, in un incontro nazionale al Parco della Maddalena in Sardegna, vi ho trovato conferma non solo della sua competenza ma anche capacità di farsi capire. L’articolo ci invita a riflettere infatti sulle ‘Rughe dell’Italia’ perché questo potrebbe essere il ‘tratto distintivo della nazione italiana’.
Che si tratti di montagne, colline e tanto altro lì ci sono le rughe vecchie e meno vecchie del nostro territorio, è il tessuto ‘originario’ così denso e intricato della penisola. A me sembra che questo sistema rugoso presenti una connotazione per molti aspetti nuova del nostro ambiente e cioè
la sua unitarietà. Unitarietà che deve indurci più di quanto è avvenuto finora a considerare la salvaguardia, tutela dell’ambiente non circoscritto unicamente o principalmente a parchi, aree protette. Quindi anche i piani di parco ed altri progetti di tutela devono riuscire a mettere in relazione, connessione insomma integrare tutte le rughe di questo volto che riguarda anche storia, tradizioni, cultura.
Per questo e proprio a partire dai tratti più pregiati di questo territorio che bisogna riuscire
a non marginalizzarli perché diventino a tutti gli effetti protagonisti di questa nuova partita. E’ quello che come Gruppo di San Rossore stiamo cercando di fare con un nuovo libro sui parchi che discuteremo alla ripresa a settembre.
Renzo Moschini