Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Non c’è traffico, una due macchine a mattina e altrettante il pomeriggio, non ci sono più i camion di cippato e tronchi che hanno spostato la loro aerea di lavoro, ma passeggiatori con cani, coppie di ogni età, gruppetti di anziani sempre giovani che vanno spediti e ridendo o chiacchierando o immersi in lontani dolci ricordi.
Non mi riferivo a loro, loro sono persone che vanno vagando e provenendo da vicino, quindi sono di casa, a piedi o in bici, ma a quelli che arrivano da fuori paese, in auto e attirati dalla novità di una strada libera ed ora anche in un “aerea pulita”.
Ecco, cari snaturalisti, i funghi che crescono sui bordi della strada lasciateli stare, non spedatateli; se non li conoscete lasciateli stare, se non sono buoni da mangiare lasciateli stare ancora di più, ma non credo proprio che sia la loro non commestibilità a farli schiacciare, ma la mancanza di rispetto per tutto quello che “non serve”.
Riecco, cari snaturalisti, neanche voi servite, statevene a casa vostra e prendete a calci cani e gatti con la speranza che qualcuno di loro vi graffi e vi morda, a “bono” però!
O il biacco che noia vi dava? Fa schifo? Siete in un bosco, non dal Rossi in Corso Italia, siete voi gli intrusi!
Statevene a casa!