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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Incontrati per caso
di Valdo Mori
Concetto Lo Bello

15/10/2019 - 18:10

Un incontro di Valdo Mori che ha davvero lasciato il segno...:

 

 

Il lungomare di Ognina a Catania era come sempre molto vivace e rumoroso.

L'Hotel .di fronte ai grandi scogli di origine lavica aveva un grande parco con bar, ristorante e piscina.

In quella calda serata estiva c'era un movimento maggiore di persone che correvano, discutevano, parlavano di voti e di correnti.

L' animazione  era dovuta dalla importante riunione politica nella sala al secondo piano dell' albergo che l'On. Drago, famoso esponente della D.C. siciliana, aveva lì convocato.

Durante una pausa tra gli invitati che si bevevano un caffè o facevano una breve passeggiata, scorsi un personaggio famoso in disparte e silenzioso.

Era l'Onorevole Concetto Lo Bello. Eravamo nei primi anni '80.

Esitai prima di presentarmi.

Poi dissi porgendo la mano : "Permette ? Sono di Pisa e non potrò mai dimenticare il suo arbitraggio del 1968 in Pisa-Fiorentina ".

Era il primo derby dopo il ritorno del Pisa del Presidente Donati in serie A.

Sorrise e mi dette la mano. Anch'io sorrisi. E lui sapeva bene il perché.

La foto che lo ritraeva mentre si faceva allacciare la scarpa dal massaggiatore del Pisa, Armando Mazzotti, con la partita in corso aveva fatto il giro di molti giornali.

Imperterrito il "Principe dei fischietti italiani" seguiva con lo sguardo a distanza lo svolgersi dell'azione.

Ho trovato questa definizione dell'uomo-arbitro su Internet che condivido con piacere:
"Fisicamente molto prestante, severo e inflessibile con la sua faccia “da cinema”, con due baffetti autoritari, fu anche il primo arbitro in Italia a prendersi le luci della ribalta e a diventare anch'egli personaggio, a volte più dei soliti 22 giocatori, di una partita di calcio.

A lui si deve la scelta, diventata poi consuetudine, di entrare in campo camminando e non di corsa, quasi a voler rivendicare, sin dall’ inizio, il suo ruolo di giudice al di sopra di ogni sospetto che non fugge, ma anzi cammina a testa alta, dinanzi alle folle ululanti."

Si era impegnato molto promuovendo e curando molte iniziative politiche a favore della sua Regione e anche gli avversari politici hanno sempre riconosciuto il suo lavoro, la sua rettitudine ed il suo reale attaccamento alla sua città.

Nel Maggio del 1970 ebbi l'occasione di avere come compagno di crociera l' arbitro Marchioro di Padova che aveva arbitrato varie volte anche il Pisa S.C.

Io ero interessato e seguivo il mondo arbitrale avendo come collega di lavoro in Piaggio un promettente arbitro che rispondeva al nome di Giancarlo Redini di Uliveto Terme. 

I mondiali di calcio in Messico si avvicinavano ed io chiesi perché era stato designato Sbardella come fischietto italiano e non il molto più quotato Lo Bello.

Capii che il "Principe" di Siracusa era troppo autoritario e poco diplomatico e nella massima competizione calcistica mondiale era preferibile un carattere più tranquillo e meno appariscente.

Peccato !




    

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