Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Non mi piace usare lo spunto di un amico per pubblicare un mio articolo a coda, ma se avessi usato il commento a “commento” dei due commenti(!), non avrei avuto la possibilità di spiegarmi con alcune foto.
Lasciamo stare il primo di “Libero bagnante” che non ha niente a che fare con quello che diceva l’autore, un miscuglio di senza senso.
A “rivista già” vorrei far notare che il blocco del quale parla è posizionato molto più in alto di quello accennato come “cimelio storico”.
Se guardiamo le foto della sezione di riva, notiamo che la linea della pista ciclabile è più in alto del nostro, che è stondato ai lati, ha due ganci sulla parte verso il fiume e, a riprova dell’uso, ha una altra base rivolta a nord, la vecchia foce del Serchio, con un marcato canale stondato (scivolo per i maiali?).
Nella foto di apertura si notano i due “blocchi”: il primo, con due signori a sedere, è quello di “rivista già”, mentre quello successivo, in acqua, è quello accennato nella flash commentata.
Seguono poi diverse viste della nuova opera per finire con una tirata (poco riuscita) di un giacchiatore e la morte dell’effimero nuovo Serchio con la sua improvvisa breve Bocca.
L’isolotto è scomparso con buona pace dei bagnanti estivi e anche di quelli autunno-invernali che non avrebbero gradito andare alle "Bocche del Serchio".
La Nostra è come la Mamma: ce n’è una sola!