Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Si è conclusa la prima parte della commemorazione della Giornata dell'Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate.
Ai piedi del monumento ai caduti di fronte alle scuole dell’infanzia di Avane si è svolta la celebrazione con una leggera pioggia di contorno, ma con un’attenzione tutta particolare partendo dalla nuova veste della bellissima scultura appena rimessa nel suo antico splendore di bianco marmo statuario di Carrara che mostra un Soldato della Grande guerra in braccio all’angelo della morte. Una professoressa del dipartimento del restauro monumenti sovrintendenza delle belle arti, curatrice dell’intervento, ha parlato a lungo del momento storico appena dopo la proclamazione della fine del conflitto e del proclama.
Una lettura del “Bollettino della vittoria”, che però porta questa data: «Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12; Bollettino di guerra n. 1268”, è stato letto da Pieranna Evangelisti, seguito dalla posa di una corona al monumento, una preghiera del parroco di Avane con una partecipazione dei presenti e i ringraziamenti del sindaco Angori con un breve storico attuale e sentito spirito nazionale.
La banda della Senofonte Prato ha suonato la Canzone del Piave e un Inno nazionale con un coinvolgimento emotivo che non sentivo da tempo.
Oggi si onorano i caduti al monumento di Vecchiano.
Un grande omaggio da porgere con un piccolo sforzo.
Un amico presente ieri, avanese doc, mi ha fatto notare il grande leccio che è sulla sinistra del giardinetto. Quello è l’ultimo superstite dei 17 alberelli piantati a coronamento del monumento, pari alle vittime segnate nella targa alla base.
Uno solo, ma che sia da augurio affinché non ci sia bisogno di simboli, cioè: meno caduti meno omaggi!